Cremona, 11 ottobre 2023 – Avrebbe adescato una ragazzina di 11 anni sui social, e per convincerla a fidarsi di lui si era finto 14enne. Ma di anni ne ha 23 e non è uno studente ma fa il commesso a Milano. Solo che la ragazzina all’inizio non si è accorta di nulla e, di fronte alle insistenze del presunto coetaneo si era sbilanciata fino a mandargli una sua foto in slip. Ma dopo quel primo scatto, le richieste del 23enne si erano fatte sempre più insistenti, come scrive La Provincia di Cremona, fino a diventare minacce: se non mi mandi una foto in mutandine e reggiseno pubblico l’altra, ovvero la prima che era stata inviata.
A quel punto la ragazzina si è rivolta alla mamma e le ha raccontato tutto. Il passo successivo è stato la denuncia in questura e il processo nei confronti del 23enne. La vicenda risale a tre anni fa, in piena pandemia ma il processo nei confronti del commesso milanese è tuttora in corso. L’uomo è accusato di adescamento e detenzione di materiale pedopornografico: nel suo smartphone gli investigatori hanno infatti trovato diverse immagini di minorenni.
Al processo, la madre della ragazzina si è costituita parte civile per conto della figlia. L’avvocato Marco Soldi avrebbe chiesto un risarcimento di 25mila euro, di cui 10mila come provvisionale, ma l’imputato ne ha offerti 5mila. Il legale che lo difende ha presentato al giudice istanza di messa alla prova facendo anche sapere che il giovane avrebbe preso coscienza della gravità della sua condotta ed ha avviato un percorso con uno psicologo. Il processo è stato aggiornato al 14 febbraio prossimo, quando il difensore del 23enne dovrebbe presentarsi con l’assegno, quindi il giudice valuterà sull’istanza di messa alla prova.