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Mario Adinolfi e Paola Egonu
"Mi chiedono un commento su Egonu. Il commento è che alle Olimpiadi ha fallito causando il brutto risultato delle azzurre perché non sa reggere i social. Il che, confermo, non ne fa una gran vessillifera olimpica. Sono lieto che in un torneo di rilevanza minore abbia fatto bene". "Alzala capitan Giorgio, alzala. Siamo stati i più forti di tutti. Che bello essere italiani". Parole e musica della stessa persona, solo a un mese e mezzo di distanza. Mario Adinolfi, politico, blogger e arruffapopoli di mestiere, lo ha fatto di nuovo. Il bersaglio della sua polemica, sterile peraltro, è sempre Paola Egonu. Già, quella pallavolista che da ieri sera è campionessa d'Europa con la Nazionale italiana e che sempre ieri sera è stata nominata miglior giocatrice degli Europei. Secondo Adinolfi, oggi, gli Europei sono un torneo minore rispetto alle Olimpiadi. Un mese e mezzo fa magnificava gli atleti - maschi, bianchi ed eterosessuali - della Nazionale di calcio italiana per aver vinto... gli Europei. Ma come? Non sono un torneo minore? Evidentemente, per il politico a caccia di like, interazioni sui social e un po' di visibilità lo sport è discriminazione. La sua.
Inutile discutere sul valore sportivo, innegabile checché ne dica Adinolfi, di Paola Egonu nel panorama della pallavolo mondiale. Forse ci sarebbe da discutere su chi e come utilizza i social network. Perché mettere in discussione l'impresa di un intero movimento sportivo sminuendo i campionati europei soltanto per suffragare una propria delirante tesi ha un sapore a dir poco aberrante.