Sesto San Giovanni, 29 novembre 2024 - Si erano scagliati contro i rivali all'esterno della discoteca. Uno lo avevano quasi ammazzato a colpi di mannaia, un altro lo avevano mancato per poco e un terzo lo avevano massacrato con calci e pugni, soltanto per essere intervenuto in difesa dell'amico.
Per questa vicenda, accaduta all'alba del 9 luglio del 2023, ora è arrivata la resa dei conti con la giustizia per i due ragazzi - un ecuadoregno e un italiano di origini sudamericane, entrambi di 20 anni ed entrambi con precedenti - accusati di avere dato manforte all'amico, all'epoca dei fatti minorenne, che invece impugnava l'arma da taglio letale.
I verdetti
Quest'ultimo ha scelto il processo con il rito abbreviato e chiesto la messa alla prova davanti al Tribunale per i minori di Milano, mentre i primi due sono stati chiamati davanti al gup del Tribunale di Monza Andrea Giudici per rispondere di concorso morale in tentato omicidio, rapina aggravata e lesioni.
L'ecuadoregno ha patteggiato la pena di 3 anni e mezzo di reclusione, mentre l'italiano di origini sudamericane ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
L’aggressione
Gli arresti erano scattati nel novembre 2023 in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del Tribunale di Monza. Il 20enne preso di mira era stato ridotto in fin di vita fuori dal locale “Glass cube” di piazza Indro Montanelli a Sesto San Giovanni.
La violenza era esplosa dopo una discussione tra gli arrestati e la vittima, che era in compagnia di altri due coetanei. In un attimo dalle parole si era passati ai fatti e il giovane era stato colpito con una mannaia al torace e alle spalle, tanto che era stato trasportato al Niguarda in condizioni critiche ed era poi stato poi dimesso dall'ospedale con una prognosi di 90 giorni.