ANDREA GIANNI
Cronaca

Albania e Slovacchia nuovi paradisi fiscali dei pensionati, il 40% lascia la Lombardia (e manda i soldi ai figli)

La stretta del Portogallo non frena la fuga dal carovita: cambio di mete e primi trasferimenti a Bratislava. "Arriveranno anche in Tunisia"

La spiaggia di Valona, in Albania

Il test è partito lo scorso aprile, quando un primo gruppo composto da 10 pensionati si è trasferito in Slovacchia. In pochi mesi se ne sono aggiunti altri 90 che, seguiti dalla società Galieti Group, hanno spostato lì la residenza ottenendo una pensione zero tasse. Movimenti innescati anche dalla decisione del Portogallo di non concedere più esenzioni fiscali ai pensionati stranieri a partire dal 2024, che spinge i cosiddetti migranti previdenziali a fare rotta verso altri Paesi, tra cui Albania e Slovacchia.

"Il 40% delle persone che si rivolgono a noi per trasferirsi in Portogallo viene dalla Lombardia – spiega Francesca Galieti, titolare del Galieti Group e dell’agenzia-spin off Pensionati Italiani in Portogallo –. Dalla pandemia abbiamo notato un cambiamento, molti puntano al beneficio fiscale per risparmiare soldi anche per aiutare i figli o i nipoti rimasti in Italia".

Ogni giorno l’agenzia riceve in media quattro contatti, di cui la metà si trasformano in trasferimenti effettivi. E, dopo la stretta del Portogallo, sonda altre mete, tra cui la Slovacchia. L’Albania sta già accogliendo oltre mille pensionati italiani che, grazie alla legge approvata nel 2021 a Tirana, stanno beneficiando di una residenza senza tasse sulla pensione.

“Il prossimo obiettivo è ottenere un’assicurazione sanitaria per i pensionati italiani in Albania, completando così il quadro di agevolazioni", spiega Massimo Romagnoli, coordinatore del Maie Europa. Sono circa 30mila i lombardi ai quali l’Inps paga la pensione all’estero. Tra questi ci sono, secondo le stime, almeno cinquemila migranti previdenziali, che hanno scelto di lasciare la Lombardia per fare rotta verso Paesi che offrono agevolazioni fiscali. In fuga dal costo della vita in costante aumento, che colpisce anche chi percepisce una pensione media.

Trasferimenti frenati durante la pandemia e ora ripartiti a pieno ritmo. "Nazioni come il Portogallo e la Tunisia, ma anche la Spagna, hanno avuto un’escalation – si legge nell’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes – essendo diventate mete attrattive per motivi economico-finanziari per i pensionati".

Tra i Paesi scelti come meta dai migranti previdenziali al primo posto c’è - almeno per ora - il Portogallo, con 3.532 pensioni pagate dall’Italia all’estero, secondo gli ultimi dati Inps (in generale il primo Paese è la Germania con 50.346 pensioni, seguito dalla Svizzera). Ma gli equilibri stanno cambiando.

"Pensionati che ora vivono in Portogallo si sposteranno verso la Tunisia - spiega Donato Ladik, presidente dell’Associazione Italiani di Tunisia –. Ci aspettiamo movimenti dall’inizio del 2024, da parte di persone che magari stanno avviando ora le pratiche. Qui viviamo senza preoccupazioni, è come essere nell’Italia degli anni ’70".