
L'Artigianato in Fiera (Newpress)
Milano, 2 ottobre 2020 - «L’uomo al lavoro, con tutta la sua carica di positività, bellezza e bontà, è il simbolo ideale della voglia di ripartire da parte della piccola impresa italiana». Con queste parole Antonio Intiglietta, presidente di Gestione Fiere Spa annuncia la 25esima edizione di Artigiano in Fiera, che si terrà dal 5 al 13 dicembre (ore 10-23), come sempre a Fieramilano Rho. «Parole d’ordine: ripartenza, sicurezza e responsabilità», per quella che sarà la prima grande fiera rivolta ai consumatori post-Covid.
Dai kilt scozzesi alle conserve toscane, dai vetri iraniani al berberé d’Etiopia, la manifestazione definita «Expo internazionale dell’artigianato dei popoli e delle nazioni» quest’anno metterà al centro la qualità delle arti e dei mestieri «dimostrando come recita il claim scelto che un nuovo futuro è possibile», spiegano da GeFi. A questo proposito, il 38,5% delle imprese italiane di Artigiano in Fiera 2020 che hanno risposto a un questionario riporta quest’anno un calo di fatturato del 30-50% rispetto al 2019. Più di una su tre (35%) ha visto sfumare oltre metà dei ricavi, mentre il 26,5% ha contenuto le perdite a meno del 30%.
Quattro imprese su dieci (40,2%) credono a una ripresa dopo il primo trimestre 2021. Gli ottimisti sperano in un colpo di coda entro fine anno (35,9%) e i pessimisti, pensano di dover aspettare dopo l’estate 2021 (23,9%). Nonostante tutto la maggioranza (49,6%) prevede che il numero dei dipendenti resterà invariato, ma diminuirà secondo il 30,8% e ridurrà gli orari di lavoro per il 19,7%. Tema centrale sarà la sicurezza sanitaria, per una manifestazione che l’anno scorso ha superato il milione di visitatori che hanno potuto conoscere da vicino oltre 3mila eccellenze artigianali da tutto il mondo.
«Siamo al lavoro per creare un modello di fiera in grado di garantire una fruizione sicura e ancora più godibile da parte del pubblico», spiega Intiglietta. Prevista l’introduzione di un protocollo per tutelare la salute di lavoratori e visitatori: entrate e uscite ai padiglioni saranno separate per evitare assembramenti, le corsie principali interne verranno ampliate fino a 5 metri, prevista una diffusa disponibilità di dispenser igienizzanti, gli spazi per la ristorazione verranno dilatati e gli ambienti verranno costantemente sanificati, con particolare attenzione ai servizi igienici.
Ogni lavoratore ed espositore dovrà presentare un’attestazione che certifichi la negatività al Covid-19 non oltre le 72 ore precedenti all’inizio della manifestazione. Sul sito artigianoinfiera.it sono già aperte le prenotazioni degli stand ma, se l’emergenza sanitaria non dovesse permettere fra due mesi lo svolgimento della manifestazione, GeFi potrà restituire il totale dell’acconto ricevuto o, su richiesta dell’azienda, trattenerlo per la partecipazione all’edizione 2021. Dal 2014 tuttavia, la «piazza» dell’Artigiano in Fiera non si limita ai padiglioni fisici di Rho, ma prosegue su quelli digitali grazie all’ecommerce Artimondo attivo in sei lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e cinese).
«Visitare o lavorare in Artigiano in Fiera 2020 presupporrà il rispetto di poche e semplici regole di convivenza comune, consapevoli che il contributo di ognuno sarà determinante per vivere al meglio l’esperienza dell’evento», conclude Intiglietta.