MICHELE MEZZANZANICA
Cronaca

Assemblee di condominio online: per la legge si può, ma pochi le fanno

Dalle complesse procedure di convocazione e svolgimento al rischio di impugnazione delle delibere: troppi ostacoli allo svolgimento in remoto

Assemblea condominiale (foto di repertorio)

Milano, 8 febbraio 2021 - Assemblea di condominio online: si può ma non si fa. Sulla scorta della pandemia da Covid-19 e le conseguenti restrizioni, nell'ottobre 2020 è stata introdotta a livello legislativo la possiblità di svolgere assemblee di condominio in videoconferenza, tramite le modifiche apportate all’articolo 66 delle disposizioni per l’attuazione al codice civile con due emendamenti rispettivamente alla legge 126/2020 e poi alla legge 159/2020, tuttavia tale modalità è stata finora poco sfruttata. 

Federica De Pasquale, responsabile Osservatorio Condominio Digitale - AIDR
Federica De Pasquale, responsabile Osservatorio Condominio Digitale - AIDR

Per quanto riguarda i condòminici si scontra con un duplice problema. "Da una parte la maggioranza dei proprietari - dice De Pasquale - sono persone anziane che hanno difficoltà a usare computer, tablet e smartphone; dall’altra vi è la radicata convinzione dei condomini di sentirsi a proprio agio nel seguire la discussione dell’assemblea in presenza, considerando tale modalità anche più rispettosa del loro diritto a intervenire nel corso della discussione. Inoltre, dovendo garantire a tutti i condomini il diritto a partecipare e a intervenire, come recita il codice civile, il problema sorge per quelle realtà condominiali molto numerose che superano anche le 100 o 200 unità abitative, dove risulta già complessa la gestione dell’assemblea in presenza e figuriamoci a distanza" Dunque, se in un periodo in cui vige il divieto di assembramento ci saremmo aspettati un boom di assemblee straordinarie in videoconferenza, anche con la prospettiva di accedere al super bonus del 110%in realtà non è stato così. "Solo il tempo - conclude De Pasquale - ci permetterà di valutare se le assemblee di condominio  in videoconferenza diventeranno una prassi abitudinaria o meno. Nel frattempo sarebbe però opportuno procedere a una maggiore digitalizzazione dei condomini e degli amministratori tramite corsi di formazione  specifici e rendendo obbligatoria l’apertura di una casella di Posta elettronica certificata (Pec). Molto probabilmente andrà regolamentata meglio anche la procedura necessaria per la convocazione, così come quella per lo svolgimento. In base alla normativa attualmente in vigore, infatti, è molto probabile che potremmo assistere a numerose impugnazioni davanti all’autorità giudiziaria delle delibere assunte durante le assemblee in  videoconferenza e, probabilmente, anche ad un intervento del Garante per la protezione dei dati personali per una possibile violazione della privacy relativa alla detenzione dei dati dei singoli condomini da parte di terzi non autorizzati".