Roma - Circa 29 milioni di dosi di vaccini AstraZeneca sono state trovate in uno stabilimento in Italia durante il fine settimana. Sabato la Commissione europea aveva chiesto al presidente del Consiglio di verificare alcuni lotti di vaccini presso uno stabilimento di produzione ad Anagni (Roma). Draghi ha informato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha inviato un’ispezione, che si è tenuta tra sabato e domenica ad opera dei Nas. L’ispezione, svoltasi tra sabato e domenica, ha chiarito che i lotti ispezionati hanno destinazione Belgio ed erano custodite nello stabilimento della Catalent di Anagni, impegnata nell’infialamento del siero Oxford.
Pochi minuti fa il premier Draghi ha affrontato il caso in Parlamento, davanti alla Camera: "Oggi sono partiti due lotti destinati al Belgio, all'interno dell'Ue, alla casa madre Astrazeneca - ha confermato - Dove andranno poi non lo so ma la sorveglianza continua"
Sulla questione è intervenuto anche il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis: “Sta ad Astrazeneca chiarire quali intenzioni ha. Da parte nostra possiamo solo dire che si era impegnata a consegnare 120 milioni nel primo trimestre” mentre finora ne sono arrivate “meno di 30 milioni”. AstraZeneca ha consegnato all'Ue finora "solo una piccola porzione" delle dosi di vaccino anti-Covid previste dal contratto siglato con l'Ue". Per quanto riguardale dosi trovate nei magazzini della Catalent "sta alla compagnia" anglosvedese "chiarire quali intenzioni ha. Da parte nostra, possiamo solo dire che AstraZeneca è molto lontana dal rispettare gli impegni previsti nel contratto" dato che dovrebbero consegnare 30 milioni di dosi nel primo trimestre e oggi "non sono affatto vicini a quella cifra".
"Non ci sono esportazioni attualmente pianificate - replica AstraZeneca - se non verso i Paesi Covax. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di inviare il rilascio del controllo qualita' a Covax come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito, il vaccino e' stato prodotto al di fuori dell'Ue e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale. L'Ue sostiene pienamente la fornitura di Paesi a basso e medio reddito attraverso lo strumento Covax". "Mi sono attivato per capire - precisa, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - Certo che 30 milioni di dosi mi sembra francamente impossibile, ma se fosse anche una sola bisognerebbe spiegare".
“L’errore sta a monte - dice Luisa Regimenti, europarlamentare della Lega - nella stipula nei contratti, che tra l’altro non abbiamo mai potuto leggere per intero. La Commissione Ue aveva l’esigenza di finanziare la ricerca e l’esito della ricerca, ovvero il vaccino, era nelle mani della casa farmaceutica che doveva essere stretta in un impegno piu’ stringenti. E’ stato un errore non mettere penali per quanto riguarda le consegne. Leggevo che il vicepresidente della Commissione avrebbe intentato una causa contro Astrazeneca per la scarsita’ di dosi rispetto alle promesse, bene fara’ il governo se decidera’ di produrre un vaccino italiano da utilizzare nel nostro Stato”.