L’ultima volta è stata poco tempo fa: l’11 ottobre quando il cielo si colorò di varie tonalità di viola, regalando uno spettacolo mozzafiato immortalato in tanti selfie e foto. Panorami sensazionali sui laghi lombardi, dal Lario al Garda, ma anche in montagna e in città. Forse non saremo così fortunati tra poche ore, durante l’ultima notte dell’anno, quando una nuova aurora boreale vestirà di magia l’inizio del 2025, col suo carico di fascino naturale, interesse scientifico – trattandosi in fin dei conti di una tempesta geomagnetica con i suoi rischi (calcolati) – e suggestioni simboliche legate dall’antichità a eventi di questa portata. O forse sì, lo saremo, perché gli esperti dicono che l’aurora boreale in arrivo potrà manifestare i suoi effetti anche a basse latitudini e in Italia.
Dove vederla
Come sempre, in questi casi, un punto di osservazione particolarmente privilegiato saranno le montagne: dalle cime dell’arco alpino, comprese quelle della Lombardia, alle prealpi varesine e orobiche, all’appennino, senza dimenticare le alture che sovrastano i nostri laghi: qui lo spettacolo del cielo che si specchia nelle acque lacustri diventa davvero unico.
Via dalle fonti di luce
Per chi volesse goderne a pieno è consigliabile allontanarsi dai centri abitati e dalla luci urbane, considerando anche questa notte il cielo sarà tempestato dai tradizionali fuochi di artificio di fine anno. Anche la foschia può rappresentare un ostacolo. Meglio dunque scegliere zone isolate.
Il fenomeno
L’aurora, chiamata aurora boreale o australe a seconda che si verifichi rispettivamente nell’emisfero nord o sud della Terra, è un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre. Anche se le aurore si vedono di notte, in realtà sono provocate dal Sole. L’aurora boreale si forma dopo che le particelle solari interagiscono con gli atomi di ossigeno intrappolati nel campo magnetico terrestre. Quando l’attività solare è particolarmente intensa, le particelle provenienti dal Sole possono interagire con l’ossigeno molecolare ancora più in alto, tra i 400 e gli 800 km. Questo genera il colore rosso/viola ma in taluni casi anche verde.