I blackout a Milano sono sempre più frequenti, sempre più lunghi, e questa è la nuova puntata di Dieci. Ogni settimana una storia raccontata con video, foto e infografiche. L'informazione semplice, ma spiegata bene. Se stai leggendo da uno smartphone, clicca su > questo link < per goderti a pieno il prodotto. Altrimenti, inizia a sfogliare quello che vedi qui sotto.
Milano sta registrando il più alto numero di blackout di corrente elettrica degli ultimi anni. Le interruzioni più lunghe sono avvenute nei quartieri di Porta Romana, Niguarda e Ripamonti e sono durate fino a 11 ore. Secondo Unareti, la società di distribuzione elettrica cittadina,«al momento la situazione è migliorata. L'azienda ha lavorato 24 ore al giorno per completare le attività di riparazione».
I commercianti delle zone colpite, tuttavia, sono furibondi. «Siamo stati costretti a chiudere per due giorni e abbiamo dovuto buttato moltissima merce», racconta Marco Battaglia, uno dei titolari della pasticceria Marlà di Porta Romana. «Questa situazione va avanti da anni – lamentano i residenti di via Lodi – ed è un disastro. La gente rimane bloccata in ascensore per ore ed è costretta a chiamare i vigili del fuoco».
Secondo l'Agenzia di regolazione per energia reti e ambiente, la situazione nella città sta peggiorando. Nel 2019, ogni utente ha subito in media due blackout all'anno (in media 38 minuti a persona): un aumento del 40 per cento rispetto a cinque anni prima.
«Queste interruzioni molto prolungate non dipendono dalla mancanza di energia, ma da guasti nelle linee di distribuzione», spiega Alberto Berizzi, docente di Sistemi elettrici dell'energia al Politecnico di Milano. «Le cause sono due: l'aumento delle temperature, che degrada il materiale, e l'impennata dei consumi elettrici causata dall'attivazione dei condizionatori. Basti pensare che in pochi giorni il consumo elettrico è aumentato del 25 per cento. Di solito ci vogliono settimane». Il problema, conclude Berizzi, è che «per aggiustare una linea in cavo interrata serve molto tempo, perché bisogna trovare il punto esatto del problema, scavare e sostituire il tratto».
Ma cosa si è fatto per prevenire i disservizi? L'amministratore delegato di Unareti, Francesco Gerli, ha dichiarato che «l'azienda ha triplicato gli investimenti negli ultimi sette anni, passando dai 37 milioni di euro del 2014 ai 100 previsti per quest'anno, ma per vedere risultati strutturali ci vogliono anni. Gradualmente ci sarà un miglioramento». Nel frattempo, aggiunge, «abbiamo triplicato le squadre di intervento e faremo azioni di mitigazione per rendere la rete più flessibile». Molti esercenti vogliono chiedere il risarcimento dei danni. E l'azienda che controlla Unareti, a2a, ha una procedura automatica per il rimborso. Può accedervi però soltanto chi ha subito un'interruzione di più di 8 ore consecutive. È possibile conoscere l'entità di un'eventuale interruzione e i tempi di ripararzione del guasto a questo link.