Brescia, 27 giugno 2020 - Nessun commento del presidente di Confindustria Lombardia, il bresciano Marco Bonometti, da due giorni sotto scorta dopo le pesanti intimidazioni ricevute. La decisione di garantirgli una speciale protezione è stata presa a scopo di precauzione dopo che alla sede degli industriali di Bergamo sono arrivate due diverse buste indirizzate al leader della Omr e contenenti dei proiettili.
Aperto fascicolo in procura
Sul caso è aperto un fascicolo in Procura a Bergamo mentre gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. Le minacce potrebbero essere legate alla posizione assunta da Bonometti in merito alla ritardata chiusura della zona rossa di Alzano e Nembro. Il presidente lombardo degli industriali, infatti, interrogato dai magistrati che indagano sul caso del pronto soccorso di Alzano ha riferito di non aver mai ritenuto indispensabile la chiusura delle attività industriali della zona più colpita dal Covid.
Fontana: abbassare i toni
"E' necessario innanzitutto abbassare anche la violenza di certi toni": di questo è convinto il presidente della Lombardia Attilio Fontana che ha dato la sua solidarietà a Marco Bonometti. Lo stesso Fontana ha ricevuto una scorta dopo minacce e scritte 'Fontana assassino' apparse sui muri di Milano. "Ferma condanna per queste azioni vili e intimidatorie. Purtroppo, quando tempo fa ho detto che il clima stava diventando pericoloso - ha aggiunto - sono stato facile profeta. Voglio comunque continuare a sperare nel buon senso delle persone e guardare a un futuro caratterizzato da più serenità e meno astio".
Solidarietà da Confindustria
"Massima solidarietà e vicinanza a Bonometti anche da Confindustria Lombardia, che in una nota fa sapere di essersi "prodigata fin dal principio dell`emergenza per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, sostenendo e promuovendo il protocollo siglato da tutte le parti sociali a livello nazionale affinché le aziende potessero continuare a lavorare garantendo il massimo rispetto delle norme anti-Covid e invitando tutte quelle imprese che non fossero state in grado di rispettare tale regolamentazione a interrompere le attività". "Le recenti vicende di cronaca - si legge ancora - confermano la presenza di un clima di odio verso l`impresa e gli imprenditori, alimentato da importanti attori del dibattito pubblico nazionale. Confindustria Lombardia auspica un rasserenamento dei toni e il riconoscimento dell'impresa come attore fondamentale per la tenuta sociale del Paese e la creazione di benessere e ricchezza".
Solidarietà è stata espressa anche da Confindustria Piemonte