REDAZIONE CRONACA

Boss fedele a Riina travolto sui binari: era sceso dal treno perché senza Green pass

Si complica il giallo della morte dello storico capomafia a Genova, appena scarcerato: la procura aveva aperto un fascicolo per omicidio

Il capomafia Totò Di Gangi era un fedelissimo di Totò Riina

Genova - Il giallo del boss mafioso Totò Di Gangi, travolto sui binari a Genova, è a una svolta: mentre la Provura indaga per omicidio, si scopre che l’uomo era sarebbe stato fatto scendere dal treno alla stazione di Genova Principe perché senza Green pass. Il nome di Di Gangi, storico capomafia ottantenne, è riapparso a ottobre nell’indagine sul resort Torre Macauda, alberghi lusso di Sciacca protagonista di diverse inchieste di mafia e ritenuto di fatto di proprietà del padrino corleonese Totò Riina. Secondo i pm della Dda di Palermo, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, Di Gangi sarebbe stato uno dei veri proprietari della struttura e per questo la Procura recentemente aveva effettuato una perquisizione nella sua cella.

Secondo gli inquirenti la società che gestisce Torre Macauda, la Libertà Immobiliare, sarebbe di fatto riconducibile al boss Di Gangi e al figlio Alessandro che, attraverso una serie di operazioni illecite, sarebbero tornati in possesso della struttura alberghiera sommersa dai debiti. Un giro vorticoso di denaro, scatole cinesi, imprenditori compiacenti e sullo sfondo la complicità di un dirigente di banca che avrebbe rilasciato una quietanza per un pagamento di 8 milioni avendone ricevuti solo 4. L’indagine, molto complessa, aveva portato all’esecuzione di perquisizioni in due filiali della UniCredit di Palermo e alla notifica di otto avvisi di garanzia tra gli altri a Di Gangi, al figlio Alessandro e a un funzionario dell’istituto di credito.

Il cadavere dell’ottantenne e’ stato trovato, durante la notte, sui binari ferroviari della stazione di Genova. Da una prima, sommaria ricostruzione dei fatti e da primi accertamenti medico-legali, sembra che l’uomo sia stato travolto da un treno ma si stanno anche vagliando ulteriori ipotesi. Di recente l’uomo, ritenuto uno dei fedelissimi di Toto’ Riina e condannato a 17 anni di reclusione per mafia, era stato scarcerato della corte d’appello di Palermo a seguito di una perizia che attestava dei deficit cognitivi.

Sul caso stanno indagando la Squadra mobile e gli agenti della Polizia ferroviaria. Gli inquirenti al momento sembrano propendere piu’ per la disgrazia, che per l’omicidio. L’uomo, molto anziano e in custodia cautelare ad Asti, era stato scarcerato perche’ malato. Era sceso dal treno alla stazione di Genova piazza Principe, si era incamminato in una galleria ferroviaria dove e’ stato investito da un treno merci. Il cadavere e’ stato ritrovato intorno alle 20.30.