REDAZIONE CRONACA

Cannabis terapeutica, già raccolte 330mila firme in tre giorni per il referendum

A questo punto appare scontato il raggiungimento delle 500mila necessarie a promuovere la consultazione nel 2022. La politica è divisa

Una manifestazione in piazza dei promotori del referendum sulla cannabis

Una manifestazione in piazza dei promotori del referendum sulla cannabis

"Già raccolte 333.000 firme in tre giorni per il Referendum Cannabis, continua la corsa verso le 500.000 per votare in primavera 2022. Da oggi sarà possibile firmare anche senza Spid o Carta d'Identità Elettronica grazie a TrustPro un servizio de costo di 3 euro che consente firme elettroniche qualificati in tutte Europa". Ostentano entusiasmo l'associazione Luca Coscioni e il Comitato Promotore del Referendum Cannabis. "Visto lo straordinario successo della campagna raccolta firme online i promotori rinnovano l'appello al Governo affinché non ci siano discriminazioni in termini di tempo per il deposito delle firme in Cassazione. La firma digitale è solo il primo passo, adesso occorre raccogliere i certificati elettorali di chi ha sottoscritto". 

''Dopo aver ampliato la platea degli autenticatori e istituito la firma digitale, il Governo non può non estendere al 30 ottobre i tempi per la consegna delle firme. Sarebbe un ritorno agli 'irragionevoli ostacoli' al godimento dei diritti civili stigmatizzati dalle Nazioni unite a seguito del ricorso di Mario Staderini. Auspichiamo che le Ministre Cartabia e Lamorgese chiariscano quanto prima i termini degli impegni presi con l'ordine del giorno di Riccardo Magi", dichiara Marco Perduca dell'Associazione Luca Coscioni e Presidente del comitato promotore referendum.  Il Referendum Cannabis è promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione e Antigone. Alla proposta hanno preso parte anche rappresentanti dei partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.