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Cantù declassato, poi riaperto: l'emergenza ad Abbiategrasso chiude per sempre

Il Pronto Soccorso notturno dell'ospedale Cantù di Abbiategrasso, riaperto nel 2018 come Punto di Primo Intervento, è stato definitivamente chiuso dopo 9 mesi per mancanza di utenti. Il sindaco Nai propone di chiedere il potenziamento delle strutture e dei servizi.

Il "capriccio elettorale dell’assessore Moratti, del centrodestra in Regione e Comune", come lo hanno già definito in molti, ovvero la riapertura del Pronto Soccorso all’ospedale Cantù di Abbiategrasso, è costato in tutto 450mila euro ed è durato solo nove mesi. Dal 14 scorso il servizio notturno (dalle 20 alle 8 del giorno successivo) è stato definitivamente cancellato per mancanza di utenti. Nei nove mesi infatti si sono presentati, a malapena, tre persone ogni due notti. E tutte con patologie lievi. Del resto se un paziente accusa un malore grave si allerta il 118 e l’ambulanza non lo porta ad Abbiategrasso ma in un ospedale (Magenta, Legnano, Vigevano o Milano) dotato di reparti per la cura delle emergenze.

L’ospedale Cantù ha avuto un Pronto soccorso aperto nelle 24 ore sino al 2016 quando, in attuazione ad una riforma dei Dea, il nosocomio abbiatense è stato declassato. Le forze politiche della zona e i Comitati dei cittadini hanno cercato negli anni scorsi di far ritornare la Regione sui suoi passi: manifestazioni, raccolte firme, visite di onorevoli e assessori regionali, promesse e pacche sulle spalle. Alla fine, alla vigilia delle elezioni Amministrative prima e Regionali poi, il Pronto soccorso è stato riaperto non come tale ma come Punto di Primo Intervento. Poco più di un ambulatorio. Non era quello che serviva, ma neanche quello che i cittadini si auspicavano, ed infatti i numeri lo hanno confermato. Oggi ripensare di riavviare la catena di manifestazioni e raccolte firme per chiedere ancora il Pronto Soccorso di notte è un’utopia. Meglio, come ha avuto modo di dire il sindaco Cesare Nai, è chiedere il potenziamento delle strutture e dei servizi sperando che in futuro non vi siano altri tagli. "Perché è chiaro l’intendimento dell’Asst di trasformare questo nostro ospedale in un grande poliambulatorio" ha osservato il consigliere di opposizione Alberto Fossati.

Giovanni Chiodini