FEDERICA PACELLA
Cronaca

Caro scuola, per zaino, libri e trasporti si arriva a 1.500 euro: come risparmiare con usato e bonus

Il conto più alto per gli alunni che frequenteranno le prime superiori. Un migliaio di euro anche alle medie. Parte la corsa agli incentivi

L'inizio dell'anno scolastico è un vero e proprio salasso per le famiglie

Caro libro, caro trasporti, caro tutto. Dopo l’estate dei prezzi pazzi e delle spese per i centri estivi, in Lombardia il rientro è all’insegna del caro scuola.

Le associazioni dei consumatori hanno già iniziato a fare i conti, che, euro più euro meno, si equivalgono. Secondo l’Unione Consumatori, per i libri scolastici si prevede un rialzo del 4,3%, mentre (come denuncia l’associazione) gli sconti non possono essere superiori al 15% del prezzo di copertina per effetto dell’articolo 8 della legge 15/2020 che vieta a supermercati e piattaforme tecnologiche di applicare ribassi sotto tale soglia.

A conti fatti, secondo Federconsumatori, uno studente spenderà 488,40 euro in prima media per libri di testo più due dizionari (+10% in un anno) e 606,80 euro per il corredo scolastico; peggio alle superiori, dove libri di testo e 4 vocabolari in prima liceo pesano per 695,80 euro. Aggiungendoci anche un computer (249 euro la spesa minima contro i 221 euro dello scorso anno) si arriva ai 1.500 euro.

Le alternative? Ricorrere all’usato consente di risparmiare fino al 25% sui testi scolastici, ma non ci sono solo i libri: gli abbonamenti ai mezzi, in genere annuali, sono sempre di diverse centinaia di euro. Ecco quindi che parte la corsa ai bonus.

In Lombardia un supporto arriva dalla dal Buono scuola regionale (all’interno di dote scuola), accessibile con Isee fino a 40mila euro per studenti di primaria o secondaria di primo o secondo grado. Anche alcuni Comuni si sono attrezzati per aiutare le famiglie ad affrontare spese che, al di là dei rincari più o meno legati all’inflazione, possono essere delle vere e proprie stangate.

A Lograto (nel Bresciano) il Comune riconosce un contributo per i libri con gli stessi requisiti previsti dal Buono scuola. "Ben vengano le iniziative dei Comuni – sottolinea Paolo Baresi, genitore bresciano e vicepresidente AGe nazionale – peccato però che siano a macchia di leopardo, non coordinate. Serve un intervento più strutturale e strutturato. Il Buono scuola? Bene, ma si può ridurre la soglia dei 40mila euro di Isee e aumentare le cifre destinate a chi è particolarmente in difficoltà".