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Processo Ciro Grillo, sentiti in aula 6 carabinieri: "Emergono incongruenze"

Accolta la richiesta di acquisire audio e video agli atti fin dalla prossima udienza. Il difensore di Grillo jr: "Stiamo parlando di 20enni che, se risultassero innocenti, sarebbero loro delle vittime"

Ciro Grillo

Tempio Pausania, 1 giugno 2022 - E' terminata con la deposizione di sei testimoni, tutti ufficiali della Polizia giudiziaria, l'udienza del processo per stupro di gruppo a carico di Ciro Grillo, figlio dell'ideatore del M5S Beppe Grillo, e dei suoi tre amici,  Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Davanti al collegio di giudici presieduto da Marco Contu sono comparsi sei carabinieri, tre di Milano, che avevano raccolto la denuncia di una delle ragazze, e tre di Genova, che effettuarono perquisizioni e sequestri nelle abitazioni dei 4 imputati.  

"Oggi abbiamo ricostruito le prime fasi delle indagini.  Sono state rilevate delle incongruenze", spiega Antonella Cuccureddu, che difende uno dei quattro imputati, Francesco Corsiglia. "Alcune cose sono state confermate, altre sono state messe in luce. Occorrono ancora altri elementi, ma qualcosa è emerso. Ho fatto richiesta di verificare se i supporti informatici siano immediatamente fruibili", aggiunge Cuccureddu. "Ho chiesto che siano resi visibili e ascoltabili gli audio e video agli atti fin dalla prossima udienza. Ci sono in questo processo audio e video di importanza cruciale. La mia richiesta è stata accolta e ora il tribunale si è impegnato di verificare la compatibilità dei supporti". 

"Il processo è a porte chiuse per tutelare tutte le parti - ribadisce il difensore di Grillo jr, Andrea Vernazza - Stiamo  parlando di 20enni che se risultassero innocenti sarebbero loro delle vittime. Abbiamo acquisito le testimonianze sui sequestri dei cellulari: sono passaggi burocratici fondamentali", ha aggiunto Vernazza. In merito alla possibilità della presenza in aula della parte offesa, Vernazza ha precisato: "Questo si tratterà al momento. Per ora c'è l'accordo universale che il processo si svolga a porte chiuse per tutelare parte offesa e imputati". 

Il processo è stato rinviato al 6 luglio prossimo per ascoltare altri testi, tra cui il maresciallo Solomita che raccolse la denuncia delle parti lese a Milano, "oggi era assente giustificata". Sempre nella prossima udienza saranno sentiti i vicini di casa della villa in Costa Smeralda dove sarebbe avvenuto lo stupro di gruppo su una ragazza italo-norvegese che nel luglio del 2019 aveva 19 anni.