Milano - Ultimo week-end in arancione (scuro) per la Lombardia che da lunedì 15 marzo entrerà, insieme ad altre dieci regioni, in zona rossa. Per il resto del Paese (eccezione fatta per la Sardegna) le prossime settimane saranno in zona arancione. Con le ordinanze del ministro della Salute lunedì passeranno ufficialmente in fascia rossa Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento, che vanno ad aggiungersi a Campania e Molise. In virtù del decreto varato dal governo del premier Mario Draghi tutte le altre regioni saranno arancioni per gli effetti del provvedimento, che annulla di fatto il giallo per tutta la sua durata (quindi dal 15 marzo al 6 aprile). Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale. Sarà comunque possibile spostarsi in zona rossa, solo dal 3 al 5 aprile, all'interno della propria regione verso una sola abitazione privata, una volta al giorno, massimo due persone non conviventi. Cambiano anche i criteri per l'assegnazione della fascia più critica. Per il lockdown regionale basteranno l'Rt superiore a 1,25 e il superamento della soglia di 250 casi settimanali su 100 mila abitanti. In tal caso la zona rossa scatterà automaticamente. I governatori avranno invece la facoltà di varare misure restrittive del massimo grado a livello sub-regionale o sub-provinciale.
Ecco la nuova mappa delle zone Covid
In zona rossa: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise.
In arancione: Basilicata, Abruzzo, Calabria, Liguria, Sicilia, Umbria, Toscana, Valle d'Aosta.
Unica a "salvarsi" la Sardegna, che mantiene il suo status di zona bianca (prima e unica regione ad aver centrato l'obiettivo).
In Lombardia record di passaggi di fascia
Quindici cambi di colore. Non dall'inizio della pandemia a oggi, ma soltanto negli ultimi cinque mesi. La Lombardia è senza dubbio la regione che maggiormente ha pagato dazio alla pandemia da coronavirus sin dall'inizio, ovvero dal marzo 2020. Se però i primi sono stati mesi abbastanza uniformi, con il massimo dell'emergenza, è dal mese di novembre sino ad oggi il periodo di maggiore oscillazione del cambiamento dei colori in Lombardia. Un periodo che ha visto la Lombardia cambiare colore ben quattordici volte, quindici con quella che vede l'intera regione tornare in fascia rossa da lunedì 15 marzo. Nel frattempo la regione si blinda contro il Covid: Milano, Brescia, Como e gli altri capoluoghi hanno annunciato provvedimenti per evitare gli assembramenti delle scorse settimane.
Niente zone gialle
"Le zone gialle non sono state un successo" ha detto il primario di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. Per Galli "non si è mai aspettato abbastanza prima di riaprire. Poi si è aggiunta una nuova variante che è quella delle varianti". "I primi annunci sulle varianti sono stati inascoltati. Ricordo uno tsunami di critiche e di attacchi quando dissi 'dove stiamo andando? Attenti alla variante inglese'".