
Roberto Speranza (Ansa)
Milano, 11 febbraio 2021 - Oggi è il giorno X per le regioni italiane. Sono attese due deciisoni molto importanti: la prima riguarda gli spostamenti tra regioni, la seconda un possibile cambio di colore delle zone. A rischio Umbria e Toscana, la prima venerdi potrebbe diventare tutta rossa, la seconda potrebbe diventare zona arancione. Il ponente ligure rischia di invece diventare zona rossa sulla base di una ordinanza regionale.
Spostamenti fra regioni Spostamenti tra regioni

Per quanto riguarda la prima, ci sono due opzioni al vaglio: un decreto ponte più soft, fino al 22 febbraio, o uno più lungo, che arrivi fino al 5 marzo, data in cui scadrà il Dpcm del 16 gennaio. Ed è quest'ultima l'ipotesi più accreditata, anche per uniformare le scadenze tra normative anti contagio. A farsi carico di quest'ulteriore misura dovrebbe essere il governo uscente guidato da Giuseppe Conte, a cui è affidata al momento l'ordinaria amministrazione. Anche perché il nuovo esecutivo dovrebbe insediarsi definitivamente solo nei primi giorni della prossima settimana. E' possibile cioè che si crei un buco di 24-48 ore in cui lo spostamento tra regioni torna 'libero'. Ma è quasi certo che si vada verso una proroga dello stop. Una misura da adottare con decreto legge e quindi in Consiglio dei ministri, visto che si tratta di una sospensione di una libertà costituzionale. Per una questione di galateo istituzionale e di continuità amministrativa il governo uscente nelle prossime ore dovrà varare il provvedimento di concerto con il nuovo probabile Governo targato Mario Draghi.
Nuovi colori per le regioni
Per quanto riguarda il cambio di colore delle regioni, tutto dipenderà dai risultati del nuovo report del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità, sulla cui base vengono redatte le ordinanze del ministro Speranza per portare le regioni in zona gialla, arancione e rossa. Venerdì scorso Speranza non ha varato nessuna ordinanza, lasciando così la Sardegna transitare da zona arancione a zona gialla semplicemente lasciando scadere il provvedimento di due settimane prima. Se il monitoraggio della situazione dell'emergenza coronavirus nei territori non porterà alla luce criticità, il nuovo ministro della Salute (a patto che abbia già giurato da Mattarella, altrimenti la decisione verrà presa da Speranza) potrebbe non fare nulla. Ma se invece ci saranno regioni che dovranno essere spostate di zona in base ai nuovi parametri, allora dovrà essere varata una nuova ordinanza.
Quasi tutta Italia in zona gialla
Quasi tutta Italia è attualmente in zona gialla (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto). Dopo la Sardegna, che ha cambiato colore lunedì scorso, ieri anche la Puglia è tornata nella fascia con meno restrizioni dopo il ricalcolo dei posti letto di terapia intensiva. Ma l'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, invita alla "prudenza". " Sono convinto che la classificazione in zona gialla è una classificazione da prendere con estrema prudenza - ha affermato -. Capisco la stanchezza dei cittadini e di alcuni operatori economici che non ce la fanno più, però zona gialla non significa liberi tutti, zona gialla significa che possiamo permetterci qualche cosina in più rispetto alla zona arancione ma che comunque il rischio è ancora comunque elevato". L'invito a fare molta attenzione, però, arriva anche da altri governatori, soprattutto dopo gli assembramenti nel week-end scorso. Per esempio, il vicepresidente lombardo e assessore al Welfare Letizia Moratti ha ricordato di rispettare regole e precauzioni.
La Sicilia spera nella zona gialla
Per passare da una zona più rigida a una più soft devono trascorrere due settimane con dati compatibili con la fascia inferiore. Spera la Sicilia dopo la scalata in fascia arancione (dalla rossa) con l'ordinanza del 29 gennaio, l’isola ha registrato valori da zona gialla già nel monitoraggio del 5 febbraio. Numeri che dovrebbero essere confermati. "Diminuisce il numero dei ricoveri anche in terapia intensiva, dei contagiati e abbiamo un Rt intorno allo 0,60, anche se ancora non ufficiale. Ho buoni motivi per pensare che col dato ufficiale di domani potremo chiedere al governo l'introduzione della zona gialla" ha spiegato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci. In Sicilia da venerdì 5 febbraio al 15 febbraio è zona invece rossa Tortorici, in provincia di Messina.
Eugenio Giani Toscana e Abruzzo a rischio arancione

Tra le regioni classificate in giallo destano preoccupazione Toscana, Abruzzo e Molise. Nell'ultimo monitoraggio. in tutte e tre le regioni l’Rt sfiorava 1 e il rischio complessivo è moderato. Lo spostamento in arancione però non è del tutto escluso. Preoccupato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che ha spiegato: "Registriamo una crescita graduale dei contagi che potrebbe portarci in zona arancione". In Toscana del resto è già stata decisa l'adozione di una zona rossa nel comune di Chiusi (Siena) dal 7 al 14 febbraio a causa dell'accertamento di "varianti al virus più aggressive e di rapida trasmissione". Situazione simile in Abruzzo. "Le proiezioni sui dati trasmessi a Roma per il report settimanale mostrano un forte incremento dell'indice Rt, che oscilla intorno a 1,20 e comunque con un valore minimo intorno o superiore a 1,10. Con questi dati, la Cabina di Regia non potrà che classificare l'Abruzzo in zona arancione", ha detto il presidente della Regione Marco Marsilio. E ancora: "Purtroppo, la forte incidenza della variante inglese in alcune aree del territorio abruzzese, e in particolare nell'area metropolitana Pescara-Chieti sta facendo rapidamente risalire la curva dei contagi". Dall'8 febbraio un'ordinanza del presidente della Regione Molise Donato Toma, ha deciso che fino al 21 febbraio 27 Comuni del basso Molise saranno in zona rossa. Tutti rientrano nel distretto sanitario di Termoli e sono: Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi. Nell'area del Basso Molise è presente la variante inglese del Covid-19. Gli ultimi dati non sono stati buoni e si teme così un passaggio dell'intera regione in zona arancione.
Giovanni TotiPonente Liguria in zona arancione?

Potrebbe diventare zona arancione il Ponente della Liguria. In particolare i comuni di Ventimiglia, Bordighera e Sanremo. Il tutto, in pieno festival. "Sul territorio dell'estremo ponente ligure si conferma una maggiore pressione del Covid-19. Sappiamo il motivo, che è la contiguità con la frontiera francese e con il dipartimento della Provenza e Costa Azzurra fino a Montecarlo, che è il territorio francese a maggiore incidenza del virus e dove lavorano molti nostri concittadini frontalieri. Stiamo valutando una serie di possibili misure che possano raffreddare la presenza del virus. Abbiamo chiesto alla task force di Alisa, Ministero della Salute e Iss - ha detto il governatore Giovanni Toti - la possibilità di prendere misure ulteriormente restrittive dal confine italo-francese fino a Sanremo laddove l'incidenza del covid dovesse salire ulteriormente. Le misure potrebbero andare dalla zona arancione al blocco di circolazione tra Comuni, fino a restrizioni degli orari degli esercizi commerciali".
Donatella Tesei (Foto Crocchioni)Umbria a rischio zona rossa totale

Tutta la provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano sono da lunedì 8 febbraio in zona rossa. Lo prevede un'ordinanza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, adottata in seguito all’individuazione di vari casi di variante inglese e sudafricana, anche se i valori dell'ultimo monitoraggio nazionale collocavano la regione ancora in fascia arancione. Ma con Rt abbondantemente sopra 1 e un rischio complessivo alto, l’Umbria dal 15 febbraio potrebbe essere collocata tutta in lockdown.
Lockdown in Alto Adige
In Alto Adige la Provincia autonoma di Bolzano, ha deciso che fino a domenica 28 febbraio sarà attuato il regime di lockdown duro. Oltre a bar e ristoranti, serrande abbassate anche per i negozi al dettaglio, non sarà possibile la mobilità tra Comuni se non per motivi di lavoro e salute, e la scuola superiore di secondo grado sara' al 100% a distanza. Prima infanzia e asili resteranno aperti mentre scuole elementari e medie riapriranno in presenza il giorno 22 febbraio.
Valle d'Aosta e il sogno della 'fascia bianca'
Nessuna regione ha ancora i requisiti per accedere alla zona bianca: una fascia dove la circolazione del virus è così bassa e l'impegno del sistema sanitario sul Covid così ridotto che si può procedere a una diminuzione delle restrizioni anche rispetto alla zona gialla, al momento quella con le regole meno stringenti. Servono requisiti stringenti per accedere alla fascia “bianca”: Rt sotto 1, un livello di rischio basso e una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. Ma la Val d'Aosta può iniziare a sognare un passaggio in questo colore. È la prima regione che la scorsa settimana si è piazzata, per la prima volta, sotto i 50 casi (43) oltre a rispettare i primi due requisiti.