MANUELA MARZIANI
Cronaca

Condominio Aler ostaggio di una coppia di abusivi: "Un incubo vivere qui. Sono in carcere ma stanno per tornare e ci faranno pagare di averli denunciati"

Condannati in primo grado hanno chiesto la messa alla prova e potrebbero tornare in via Piave. “Se il giudice accetterà la richiesta potrebbe accadere di tutto. Abbiamo paura”

Case popolari a Pavia (Immagine d'archivio)

Case popolari a Pavia (Immagine d'archivio)

Pavia, 24 marzo 2025 – Per pochi mesi hanno “respirato”, ma ora i residenti in una palazzina Aler di via Piave ostaggio di una coppia, sono di nuovo terrorizzati. I due, un uomo di 44 anni e una donna di 60 in carcere da dicembre per aver violato il divieto di avvicinamento perché non sapevano dove andare, venerdì sono stati condannati in primo grado e attraverso il loro avvocato hanno chiesto la messa alla prova.

In attesa di una decisione del giudice, sui residenti è piombata la paura. Denunciati per stalking, atti persecutori, aggressione e minacce, oltre che per occupazione abusiva di alloggio, tengono in scacco tutti i condomini che temono di passare davanti alla porta del loro appartamento posto al primo piano e di vederli uscire.

“Nel nostro palazzo – rivela Lorenza Secondi, che ha denunciato la coppia per essere stata aggredita alle spalle con un coltello e minacciata di morte – vivono delle persone anziane che rinunciano alle cure per non uscire di casa. Io non posso evitare di andare al lavoro e passare davanti alla loro porta. Se ritornano nel condominio, mi faranno pagare tutte le denunce che ho presentato, lo hanno promesso quando mi sono presentata in tribunale per testimoniare”. Nei giorni scorsi le forze dell’ordine si sono presentate in via Piave per effettuare un sopralluogo. “Non era mai successo – aggiunge Lorenza – e ci siamo allarmati. Se il giudice concederà la messa alla prova, quello che non è successo prima, potrebbe accadere adesso”.

La prossima udienza è stata fissata per il 23 aprile; davanti c’è un interminabile mese. Intanto la porta dell’alloggio della coppia nel quale a dicembre ha fatto irruzione la polizia, non è mai stata riparata e ad ogni folata di vento sbatte, facendo sussultare tutti condomini. Famiglie che vorrebbero traslocare perché vivere in quel palazzo non è più possibile. “Non dormo più – dice un’altra condomina – e sono in cura da alcuni specialisti. Potessi trasferirmi, lo farei subito. La casa dovrebbe essere un porto sicuro, per me è un incubo”