Milano, 1 marzo 2020 - E nella settimana di passione, apprensione, preoccupazione qualche ventata di delirio, ecco anche lo scatenarsi, fra WhatsApp e social, di bufale, altrimenti conosciute come fake news. Non perde tempo il taroccatore del televideo che venerdì 21 febbraio, quando l’emergenza è diventata pubblica solo da poche ore, confeziona una “Ultima ora” che annuncia in toni drammatici un caso di contagio nel cuore dell’Alto Milanese: “E’ dell’ultima ora la notizia che è stato individuato un caso di Coronavirus tra Parabiago e Nerviano. Il centro malattie infettive del Sacco di Milano sono (sic!) già sul posto e hanno individuato un locale italocinese in frazione Costa San Lorenzo (frazione di Nerviano - ndr ). Seguono aggiornamenti ...”. Aggiornamenti che non sono seguiti anche perché i due sindaci hanno presentato un esposto ai carabinieri.
In una domenica da incubo viene contraffatto l’articolo di un quotidiano online con la notizia di un giovane di Gallarate , indicato con anche il nome, colpito dal contagio. Segue un difficile lunedì 24 febbraio. Notte difficile quella di Cristian Pulici, sindaco di Roncello , impegnato a rassicurare sia i suoi concittadini sia gli amministratori dell’area brianzola che non sono al centro di una nuova “zona rossa”. Colpa di un fotomontaggio grossolano che faceva il giro di WhatsApp. Deve fare lo stesso il comune di Gorgonzola per l’invenzione di una persona positiva al test. Bufala bergamasca quella di Stezzano , dove è rimbalzata per le chat un falso comunicato del sindaco, Simone Tangorra, con firma (ovviamente apocrifa) e logo del comune. Sempre in provincia di Bergamo due false segnalazioni per Treviglio, una a testa per Covo , Lallio , Romano di Lombardia , Peia .
“Coronavirus, il paziente ha origini bresciane”, annuncia il titolo (taroccato) di un giornale, indicando il “paziente zero”, a oggi non identificato. Le fake news non risparmiano il Bresciano, attribuendo il contagio a due dipendenti di un’azienda di Concesio e a una coppia di anziani di Sarezzo , in Valtrompia. La settimana procede senza pace. La procura di Milano apre fascicoli e annuncia “tolleranza zero” contro speculazioni, sciacallaggi, allarmi ingiustificati. Si indaga per diffusione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico per un audio circolato via WhatsApp proprio nei giorni in cui si prendevano d’assalto i supermercati. Durata poco più di un minuto, voce di donna, fra suadente e preoccupata: “La mia amica ha il marito che lavora in Regione e mi ha detto praticamente che stanno già attivando la quarantena per i paesi intorno a Milano e entro domani decidono se tra lunedì e martedì attivano la quarantena anche per Milano. Quindi vuol dire: tutti i negozi pubblici chiusi, fate le spesa, organizzatevi con le scorte perché se chiudono tutto chiudono tutto per almeno un mese”.