Milano, 22 aprile 2020 - Il “bazooka” promesso per il rilancio dell’economia lombarda che il presidente della Regione Attilio Fontana ha illustrato sarà finanziato a debito. Come accade per lo Stato. "I tre miliardi per il piano straordinario di investimenti in Lombardia sono previsti a debito utilizzando obbligazioni a seconda della convenienza e del tasso che il mercato offrirà – spiega l’amministrazione regionale in una nota –. I ‘Lombard bond’ saranno autorizzati in base alle effettive necessità di cassa, come farebbe un buon padre di famiglia". Tradotto: non è detto che tutta la cifra annunciata - spampata peraltro su tre anni e pari quindi in media a un miliardo di euro all’anno - venga spesa tutta. Lo sarà solo secondo le necessità.
«È la seconda volta - prosegue la nota - che la Lombardia potrebbe utilizzare questo strumento di finanziamento. Infatti, dopo la crisi dell’11 settembre 2001, la Regione, il 17 dicembre, decise un piano straordinario per le infrastrutture (destinato al finanziamento dei Mondiali di sci, all’acquisto di materiale rotabile per le linee locali, e a interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico). Nonostante il programma prevedesse 2 miliardi di dollari di emissioni, l’efficiente gestione dei flussi di cassa consentì – conclude la Regione – di ridurre l’esposizione ad un solo miliardo". Da verificare, quindi, se la cifra annunciata sarà effettivamente spesa. Di certo restano le cifre annunciate per quest’anno, che serviranno a velocizzare cantieri e opere già previste che Comuni e Province dovranno avviare entro il 31 ottobre di quest’anno. Il finanziamento del bond lombardo dovrebbe avvenire sulla base di un tasso di interesse più vantaggioso di quello del debito pubblico nazionale, perché - sebbene di poco - il rating della Regione è migliore di quello statale.