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Coronavirus in Lombardia, Fontana: "Nei prossimi giorni ci aspettiamo la discesa"

Il governatore conferma il trend "in pianura" e ringrazia per le donazioni arrivate a 96 milioni di euro

Emergenza coronavirus

Emergenza coronavirus

Milano, 3 aprile 2020 - "Anche oggi il trend è rimasto nella stessa positiva linea, nel senso che continua a essere in pianura, non ha impennate, speriamo inizi a discendere. Sono passati 4-5 giorni di costante pianura, nei prossimi giorni dovrebbero iniziare le discese". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nell'ambito del consueto punto stampa delle 13.30 sull'emergenza coronavirus. 

Controlli severi

A tale proposito Fonatana ha ribadito "la necessità di essere rigorosi nell'osservanza delle nostre ordinanze". I controlli delle forze dell'ordine non saranno quindi allentati, nemmeno a Pasqua, quando "la nostra gente è abituata a girare ma quest'anno non si può più fare, bisogna essere severi". Il governatore ha quindi ricordato lo stanziamento di circa mezzo milione di euro deciso in questi giorni dalla Regione e destinato ai Comuni per il potenziamento dei controlli con la polizia locale, "in modo che possano dedicarsi più intensamente all'attività di controllo che avverrà in tutte le zone dei diversi Comuni, ma soprattutto in prossimità delle autostrade e delle grandi vie di comunicazione dove passano i maggiori flussi".

Mascherine e test sierologici

Per quanto riguarda invece la questione mascherine e test sierologici, che ha scatenato una dura polemica con sette sindaci di altrettanti Comuni capoluogo, Fotana ha reso noto che "domani pubblicheremo sul nostro sito tutti i numeri esatti di quello che è il materiale ricevuto dalla Protezione civile. I numeri che erano stati indicati da Protezione Civile, tra l'altro, sono in fase di modifica, di riduzione. Domani, per evitare ogni polemica, li produrremo perché si possano esaminare e valutare per vedere se ciò che abbiamo sempre detto era vero". Per quanto riguarda l'altra questione, Fontana ha chiarito: "Stiamo sperimentando al San Matteo di Pavia un test sierologico, siamo in una fase di quasi conclusione della sperimentazione, che terminerà crediamo nei prossimi giorni. Quando sarà concluso e sarà, come speriamo, positivo, avremo un elemento molto importante per individuare chi ha sviluppato gli anticorpi e può essere immune".

Donazioni pari a 96 milioni

Infine, Fontana ha parlato delle donazioni arrivate in queste settimane, a Regione Lombardia oppure direttamente agli ospedali: mmontano a quasi 75 milioni e mezzo di euro. "Solo per la Regione sono arrivati 37 milioni e mezzo da parte di 30.724 donatori, un numero che voglio sottolineare e che evidenzia la partecipazione assolutamente estesa, con donazioni da 50 euro a 10 milioni, e sono tutte sullo stesso piano", ha commentato il leader del Pirellone. "Oltre a questi 75 milioni complessivi - ha aggunto - ci sono stati i 21 milioni per l'ospedale in Fiera a Milano".

Probabile proroga misure fino all'1 maggio

In mattinata Fontana,  commentando le parole del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, aveva invece parlato in merito alla possib ilità che le misure restrittive restino valide fino al l' maggio- "Io non entro nel merito di queste scelte, - ha detto - perché ribadisco che mi affido agli scienziati, che ne sanno più di me. Mi affido a quello che deciderà l'Istituto superiore di sanità. Però lo sento dire da più parti, quindi credo che sarà così". Il prossimo 5 aprile scadrà l'ordinanza restrittiva regionale per contrastare la diffusione del coronavirus. "Noi ora ci stiamo confrontando con il governo che dovrà cominciare a pensare al Dpcm, è chiaro che se le misure non sono adeguate noi la rinnoviamo",  ha detto Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia.

I numeri in Regione

I dati raccolti quotidianamente dalla Regione ieri hanno fatto segnare una diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva e, ancor di più, di quelli non in terapia intensiva. Resta alto il numero dei morti: 367 nelle ultime 24 ore, 7.960 deceduti in totale. Nel dettaglio, si sono registrati 1.292 nuovi positivi (46.065 in tutto). I lombardi ricoverati in terapia intensiva sono 1.351, nove in più di ieri, quando l’incremento era stato però pari al doppio: 18 ricoveri in più rispetto a martedì. I ricoverati non in terapia intensiva sono 11.762, vale a dire 165 in meno rispetto a mercoledì. I dimessi hanno raggiunto quota 24.992. I tamponi effettuati sono 128.286, di cui 6.837 tra mercoledì e ieri.

I dati delle province

In calo la crescita dei casi positivi nelle province lombarde maggiormente colpite dal coronavirus: in quella di Milano i positivi sono 10.004, con un aumento di 482, mentre ieri erano stati 611 in più, anche se a Milano città la crescita di 203 casi è maggiore di quella di ieri (+159). Nelle province di Bergamo e Brescia ci sono meno di 200 nuovi positivi: 132 a Brescia e 159 a Bergamo, mentre ieri erano stati rispettivamente 231 e 236. Per quanto riguarda le altre, province i positivi a Como sono 1.205 (+48), a Varese 1.002 (+65), a Monza Brianza 2.633 (+90), a Cremona 3.974 (+33), a Lecco 1.552 (+36), a Lodi 2.189 (+32), a Mantova 1.782 (+46), a Pavia 2.285 (+105) e a Sondrio 517 (+33).

Gallera: tanto da fare ma la direzione è giusta

"C'è una situazione in evoluzione positiva, siamo in miglioramento, anche se c'è tanto da fare ancora; ma siamo nella direzione giusta". Lo ha detto stamani l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, parlando dell'emergenza coronavirus."Non c'è un crollo dei contagi, c'è un appiattimento; questo significa che lo sforzo che dobbiamo compiere è ancora impegnativo - ha aggiunto poi Gallera -. La pressione sugli ospedali sta scendendo; due settimane fa eravamo in una situazione drammatica, oggi la situazione è in miglioramento; è ancora complessa ma in miglioramento".

"Bastano un paio di giorni di notizie positive e la gente pensa che sia finito tutto - ha detto il governatore Fontana - , ma siamo ancora nel bel mezzo dell'epidemia e se noi la vogliamo interrompere dobbiamo rispettare le regole. Adesso c'è la fase più difficile, iniziare a scendere. Abbiamo stabilizzato, adesso dobbiamo scendere. Invece c'è gente che pensa che sia finito tutto".

ll caso lombardo

"In altre regioni c'è una situazione migliore? Meno male per gli altri" ha detto Gallera, confrontando l'emergenza lombarda con quella di altre regioni d'Italia. "Quello che è successo in Lombardia - ha aggiunto l'assessore - non è successo praticamente in nessun'altra regione. Noi abbiamo avuto una persona positiva, pare dalla Germania, che ha fato girare il virus per 20 giorni,  dal Lodigiano alla Bergamasca.  Poi a un certo punto è esploso tutto e siamo stati travolti. Altrove non è stato così. In Veneto si è individuato immediatamente il focolaio in un comune di 3.000 abitanti e si è chiuso tutto, soffocando di fatto il contagio. Noi ci abbiamo provato, ma poi ci siamo accorti che la falla era molto più grande. Ma il Veneto ha pochi casi rispetto a noi, hanno ora i casi che noi abbiamo avuto nei primi dieci giorni"

LA MAPPA DEL CONTAGIO IN LOMBARDIA