REDAZIONE CRONACA

Coronavirus, polveriera Lombardia: qui quasi la metà dei nuovi contagiati

Ma la fase 2 non c’entra: a Milano il 50% è un ospite di una Rsa. In calo decessi e ricoveri

Emergenza coronavirus

Milano, 9 maggio 2020 - Anche ieri metà dei nuovi contagi da coronavirus scoperti in Italia si registrava in Lombardia: 634 su 1.327 in tutto il Paese, nella regione che ieri è arrivata a 80.723 infettati ufficiali su 217.185 censiti a livello nazionale. Venticinque dei “nuovi“ positivi, ha chiarito la Regione, sono stati registrati ieri ma i tamponi erano stati fatti in aprile nella provincia di Cremona. Anche ieri, con +720 infettati lombardi su 1.401 in Italia, 31 erano relativi ad aprile nella provincia di Varese; il giorno prima si erano aggiunti 60 casi del mese scorso a Varese e 70 nel Milanese.

Ma chi sono, davvero, i “nuovi“ contagiati in Lombardia, dove ieri i decessi del Covid sono scesi di nuovo sotto il centinaio (94, che portano a 14.839 il conto della strage), 80 malati sono usciti dalle terapie intensive che ne ricoverano ora 400, e 146 dai reparti scesi a 5.702 conclamati? A quanto Il Giorno apprende da fonti della Regione, delle 609 positività reali scoperte ieri in un’infornata di 10.993 tamponi, quasi metà, 300, riguardavano ospiti delle Rsa, e 89 operatori sanitari e sociosanitari. Anche due settimane fa, in base a quanto ricostruito dal Giorno, solo il 10% dei “nuovi“ contagiati del Milanese erano arrivati in ospedale con la polmonite; un altro 10% erano operatori sanitari, il 40% aveva gestito l’infezione a casa settimane prima ed era stato “recuperato“ alla fine dell’isolamento, l’altro 40% erano lavoratori e ospiti di Rsa. Nelle strutture per anziani falcidiate dal virus la Regione sta conducendo una campagna da tremila tamponi al giorno; a quanto si apprende, lo screening ha raggiunto il 70/80% di degenti e operatori. 

"La situazione del contagio in Lombardia è positiva", ha ripetuto ieri l’assessore al Welfare Giulio Gallera, commentando gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità: la Lombardia ha un Rt (l’indice di contagio misurato nel tempo) di 0,57, appena superiore allo 0,53 di Veneto ed Emilia-Romagna e inferiore alla gran parte delle altre regioni. Il margine d’errore dell’Rt dipende anche dal numero di tamponi, e in Lombardia se ne sono processati sinora 466.287; escludendo gli esami ripetuti, sono stati 277.106 i lombardi sottoposti a un test molecolare. "Li stiamo aumentando in maniera consistente", ha detto ieri il governatore Attilio Fontana, anche se il commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri "ci ha mandato tanti tamponi" nel senso dei bastoncini, "ma ha dimenticato di allegare i reagenti". 

Medici obbligati a segnalare tutti i sospetti

Un "cruscotto di sorveglianza ", evoluzione di quello che in fase 1 è stato usato per i dati quotidiani sulla diffusione del coronavirus, per condividere tra Ats, medici e anche Comuni le informazioni su contagiati e contatti, presa in carico sanitaria, localizzazione dei casi per individuare eventuali concentrazioni, anche a livello di quartiere. Sarà questa, in futuro, l’architrave della “nuova sanità” in convivenza col coronavirus che la delibera approvata giovedì dalla Regione inizia a delineare. Per anticipare la battaglia fuori dagli ospedali, individuando per tempo i casi sospetti, diagnosticando e curando tempestivamente, tracciando contatti e isolando per soffocare eventuali focolai. Le nuove regole che debuttano lunedì impongono a ogni medico di segnalare i sospetti infettati (e a ogni operatore sanitario di segnalarli al suo medico di riferimento) attraverso lo sMAINF, Sistema di segnalazione delle malattie infettive cui si accede tramite la rete Siss.

Lombardia, riaperture solo dal 18 maggio

Il 18 maggio bar, ristoranti e negozi. Dal 19, in via sperimentale, i musei civici a Milano. Il 2 giugno parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza. La Fase 2 in Lombardia non si accorcia. Il calendario delle riaperture resta quello ipotizzato il 26 aprile dal Governo. Ma ulteriori limitazioni o nuove libertà dipenderanno dall’evoluzione dei contagi. La linea della Regione è stata ribadita ieri in un videomessaggio che il governatore Attilio Fontana ha rivolto ai cittadini "in un momento delicatissimo". Un invito a "rispettare le nuove regole: bisogna rinunciare a un po’ della propria libertà per averne una completa nei prossimi giorni". Quando? Difficile dirlo, anche se una data c’è con tanti se.e apertura, però, c’è stata. Da ieri è ripartito in Lombardia lo sport individuale all’aperto, da svolgere secondo le solite modalità di sicurezza all’interno di centri e impianti autorizzati.

I dati delle province

Nella provincia di Milano sono 201 i nuovi contagiati di coronavirus nelle ultime 24 ore, con una crescita rispetto a ieri quando erano stati 182. Nella città di Milano i nuovi casi sono 101, con un incremento rispetto al giorno precedente quando si erano attestati sugli 86 casi. Anche nelle altre province più colpite dal Coronavirus i numeri restano più o meno stabili. A Brescia 69 nuovi casi, con il totale che sale a 13.460; a Bergamo 11.671 casi, 49 in più rispetto a ieri. Como: 3.470 (+30); Cremona: 6.219 (+16*) ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati oggi. Lecco: 2.448 (+29); Lodi: 3.222 (+18); Monza e Brianza: 5.015 (+41); Mantova: 3.234 (+16); Pavia: 4.704 (+52); Sondrio: 1.276 (+10) e Varese: 3.148 (+75).

I dati delle province di venerdì 8 maggio
I dati delle province di venerdì 8 maggio