Milano, 26 maggio 2020 - Oggi in Lombardia sono stati registrati 159 nuovi positivi al coronavirus e 22 morti. Il totale da inizio emergenza sale così a 87.417 casi e 15.896 decessi. Ieri le vittime erano 34, mentre domenica - stando ai dati forniti da Palazzo Lombardia - i decessi erano zero. Nuovamente in calo gli attualmente positivi che scendono di 738 unità a 24.477. Buone notizie anche dal fronte dei guariti/dimessi , che oggi 875 (47.044). I tamponi effettuati sono stati 9.176 (685.058 in totale), con un rapporto dell'1,7% rispetto ai positivi registrati (ieri 2,6%). Continuano a calare in Lombardia i pazienti covid-19 in terapia intensiva e i ricoveri. Secondo i dati forniti dalla Regione, oggi le terapie intensive hanno registrato un -13 (totale a 183 pazienti) e i ricoverati -99 (3.622). Ieri il calo era stato rispettivamente di -1 e -296.
I dati delle province
Cala il numero dei nuovi positivi al Coronavirus in tutte le 12 province della Lombardia, a Monza e Lecco non si sono registrati nuovi casi. A Milano sono 38 (per un totale di 22.764 contagiati) di cui 14 in città (totali 9.638). A Bergamo 23 e a Brescia 10.
Milano: 22.764 (+38) di cui 9.638 (+14) a Milano città
Bergamo: 12.977 (+23)
Brescia: 14.489 (+10)
Como: 3.785 (+25)
Cremona: 6.400 (+4)
Lecco: 2.724 (0)
Lodi: 3.412 (+6)
Mantova: 3.327 (+7)
Monza e Brianza: 5.460 (0)
Pavia: 5.229 (+23)
Sondrio: 1.429 (+3)
Varese: 3.520 (+9)
1.901 in corso di verifica
Gallera: "6.800 tamponi in più al giorno, 8.380 in 3 settimane"
"La rete dei laboratori della Lombardia riuscirà a processare da subito 6.800 tamponi in piu' al giorno. E, nel giro di 3 settimane, il dato salira' fino a 8.380 quotidiani, passando dall'attuale capacita' giornaliera complessiva di 15.200 a 23.580". E' quanto ha spiegato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, illustrando le azioni di potenziamento organizzative e tecnologiche messe in atto in questi giorni per l'esecuzione e la refertazione dei tamponi rinofaringei.
Fontana ringrazia personale internazionale
Oggi il presidente Fontana ha voluto ringraziare tutto il personale internazionale arrivato in regione nel corso della pandemia: "È stato molto importante, quando arrivarono i cubani, i samaritani dagli Stati Uniti eravamo nel pieno della tempesta e il loro aiuto ci è servito molto, hanno dato una mano ai nostri medici e infermieri per recuperare le energie che avevano speso in maniera esemplare". Per Fontana, l'aiuto di medici e infermieri provenienti da tutto il mondo è stato importante "anche per non farci sentire soli, per farci capire che nel mondo tanta gente guarda alla nostra regione, è pronta a collaborare con noi e ha affetto verso la nostra gente". Il contingente cubano è stato l'ultimo a partire e oggi è stato dismesso anche l'ospedale da campo realizzato a Bergamo dagli alpini con il personale di Emergency: "Sono arrivati un po' da tutto il mondo - ha ricordato il governatore lombardo - credo sia stato importante che in questa occasione ci sia stata la partecipazione di tutti, dagli Stati Uniti a chi a Bergamo si è dato da fare realizzando in pochi giorni l'ospedale all'interno della fiera, una dimostrazione di grande efficienza, disponibilità e capacità di affrontare le difficoltà con grande solidarietà nei confronti del prossimo".
Salvini silenzia l'assessore Gallera
L’onda lunga delle dichiarazioni rilasciate venerdì dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, a proposito dell’indice di contagio è arrivata anche dentro la stanza del Pirellone dove ieri Matteo Salvini ha incontrato il governatore Attilio Fontana, gli assessori e i consiglieri regionali della Lega. Un vertice di partito come se ne fanno a cadenza regolare in Regione. Ma secondo quanto si riferisce da più parti, ieri il segretario del Carroccio ha caldamente invitato i suoi a ricalibrare la comunicazione istituzionale della Regione dando meno spazio a temi strettamente sanitari (dai tamponi ai test sierololgici fino agli indicatori quali l’indice di contagio) e dandone di più ai provvedimenti legati alla ripresa economica e alle necessità della stessa. Un invito, secondo alcuni fattosi a tratti esplicito e secondo altri rimasto invece sempre implicito, a ridurre l’esposizione mediatica dell’assessore regionale al Welfare, ora accentrando di più la comunicazione sulla figura del presidente Fontana ora dando spazio ad altri esponenti della Giunta. Un Salvini quindi infastidito dalla pioggia di polemiche e sfottò involontariamente provocata dalle parole di Gallera.