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Coronavirus in Lombardia, contagi in frenata: 50 positivi e 19 decessi. Ma pochi tamponi

Zero casi a Lodi e Mantova. A maggio registrate 2.340 vittime contro le 6.573 di aprile

Coronavirus

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Milano, 1 giugno 2020 - Parte bene il mese di giugno sul fronte dei nuovi contagi da Covid 19. In forte calo il numero dei nuovi positivi in Lombardia, appena 50, contro i 210 di ieri. Da segnalare però un numero particolarmente basso di tamponi eseguiti, solo 3.572, contro i 12.427 delle 24 ore precedenti. Il totale dei contagiati dall'inizio dell'emergenza arriva così a 89.018. Palazzo Lombardia precisa che il dato dei nuovi casi positivi corrisponde all'1,4% con i tamponi giornalieri effettuati. Scende il numero di coloro che sono attualmente positivi al covid, -135, per un totale di attuali positivi di 20.861. Cresce di 166 il numero dei guariti. In lieve calo i ricoverati in terapia intensiva: tre meno di ieri, per un totale di 167 posti letto occupati, mentre calano di 46 unità i ricoverati negli altri reparti, complessivamente sono 3.085. Sono invece 19 i nuovi decessi, per un totale di 16.131 vittime di Covid. Mentre ieri le vittime del coronavirus erano state 33 e sabato 67. Numeri che fanno ben sperare all'antivigilia della riapertura tra regioni. 

Dati 1 giugno
Dati 1 giugno

I dati delle province

Respirano anche le province nella prima giornata di giugno. I nuovi casi di positivi al coronavirus sono 18 a Milano e provincia, di cui 8 a Milano città. Dati in diminuzione rispetto a ieri, quando i nuovi contagi in tutta la provincia erano 32, di cui 13 in città. Il dato complessivo da inizio emergenza è di 23.094 positivi per l'area metropolitana e 9.796 per Milano città. In tutte le province i contagi si fermano sotto le due cifre. A Bergamo si registrano 8 nuovi casi (13.374 in totale), a Brescia 6 (14.774), a Cremona 2 (6.461), a Monza e Brianza 3 (5.521). Zero contagi a Lodi (3.474) e a Mantova (3.357). La provincia lombarda con meno positivi resta sempre Sondrio, dove oggi è stato individuato un solo nuovo contagio, che porta il totale a 1.464. Dati incoraggianti seppure a fronte di un numero basso di tamponi processati (3.572).

Coronavirus, dati nelle province l'1 giugno
Coronavirus, dati nelle province l'1 giugno

Maggio: vittime ridotte di un terzo rispetto ad aprile

Sono stati 2.340 i decessi ufficiali da coronavirus in Lombardia nel mese di maggio, secondo le cifre fornite giornalmente dalla Regione. Nel periodo si è passati dai 13.772 morti del 30 aprile ai 16.122 del 31 maggio, per una media giornaliera di 75 decessi. Ad aprile invece i decessi erano stati 6.573, sempre secondo le cifre della Regione, per una media di 219 al giorno. In netto calo anche i casi di positività, 13.236 quelli ufficiali di maggio (426 al giorno) contro i 32.530 di aprile (1084 la media). Da notare l'impennata nel numero dei tamponi effettuati: a maggio sono pari a 376.931, circa 12.000 al giorno, raddoppiando quindi quelli effettuati da febbraio ad aprile, che erano stati pari a 376.953, per un totale di 753.874. Ad aprile i tamponi effettuati in regione erano stati 262.303, circa 8700 al giorno.

San Raffaele: il virus si replica più lentamente

Il virus SarsCov2 si replica molto meno rapidamente ora rispetto a un paio di mesi fa e la carica virale a maggio è 10 volte inferiore che a marzo. Si tratta di un dato osservato in 200 pazienti ricoverati all'ospedale San Raffaele di Milano, da marzo a maggio, in uno studio coordinato da Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia, e in via di pubblicazione sulla rivista Clinical chemistry and laboratory medicine. Lo studio è citato da Alberto Zangrillo, primario del reparto di Anestesia e rianimazione del S. Raffaele, secondo cui il Covid-19 "dal punto di vista clinico non esiste più". Zangrillo, a proposito delle osservazioni sulla situazione della Regione Lombardia, aveva spiegato: "Che il virus dal punto di vista clinico non esista più lo dice l'università Vita e Salute del San Raffaele, lo dice uno studio fatto dal virologo direttore dell'Istituto di virologia, professor Clementi, lo dice insieme alla Emory University di Atlanta, il professor Silvestri: i tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti un mese fa". 

Verso il 3 giugno: cautela e polemiche

Dati positivi nel giorno in cui la Lombardia riapre piscine, circoli culturali e ricreativi, parchi tematici e in vista del più importante test del 3 giugno quando ci si potrà muovere liberamente tra le regioni. Resta tuttavia l'amaro per la decisione della Grecia, che riapre anche all'Italia dal 15 giugno, ma obbliga al test chi arriva da Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto (se il test è negativo, il passeggero si dovrà mettere in auto quarantena per sette giorni; se il test è positivo, viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni ndr). Per l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera si tratta di un "atteggiamento incomprensibile nel senso che in Europa abbiamo avuto nazioni che hanno avuto molti più contagi sia in termini assoluti, sia per abitanti". "La situazione peggiore è in Belgio in rapporto al numero di abitanti e di persone contagiate e ricoverate - ha rimarcato -. Vogliamo parlare della Spagna, della Francia, della Gran Bretagna? Che l'attenzione si appunti sul Nord Italia mi appare francamente un pò anacronistico".

Covid-19, confermati i danni al cervello

Nel frattempo uno studio condotto da neuroradiologi dell'Irccs Humanitas di Rozzano conferma che il Covid-19 provoca danni anche al cervello, oltre che naturalmente anche ai polmoni. Il virus Sars-CoV-2 riesce infatti ad arrivare fino al cervello, alterando in particolare una regione cerebrale coinvolta nell'olfatto.

Trenord torna a pieno regime

Da mercoledì 3 giugno, il servizio ferroviario della Lombardia tornerà a offrire il 100% delle corse del periodo pre-Covid. Le corse in Lombardia aumenteranno da 1.500 a circa 1.900 al giorno: sarà garantito il 100% del servizio sulle grandi direttrici suburbane e i principali collegamenti regionali nelle ore di punta.Tuttavia, secondo le disposizioni sul distanziamento, saranno disponibili solo la metà dei posti sui treni: la segnaletica a bordo indica ai viaggiatori quali sedili si possono utilizzare.