REDAZIONE CRONACA

Coronavirus, la Lombardia respira: nessun morto in 24 ore

Gallera: trend migliore di altre regioni. Questo non vuol dire che il virus non gira". Report Inail: Lombardia la più colpita con il 44,8% dei decessi

Emergenza coronavirus

Milano, 20 luglio 2020 - Si intravede una luce in fondo al tunnel della lunga emergenza Covid in Lombardia. Ieri non si è registrato alcun morto nella regione maggiormente colpita dal Covid 19. Non succedeva dal 24 maggio scorso. Ma nessuna illusione, il dato non è ancora consolidato e potrebbe anche essere frutto di una tardiva trasmissione delle informazioni da parte degli ospedali e dalla rete del territorio. Ma un barlume ora si vede distintamente, soprattutto se si guardano anche i numeri dei nuovi contagiati: solo 33 nuovi casi in Lombardia a fronte dei 219 nuovi positivi registrati ieri in tutta Italia. Ma c'è di più. Dei 33 nuovi positivi registrati in 24 ore, 13 sono emersi a seguito di test sierologici e 15 risultano debolmente positivi. Per quanto riguarda i tamponi, quelli effettuati ieri in Lombardia sono stati 7.039, su un totale complessivo di 1.202.207 dall'inizio dell'emergenza Covid. Aumentano ancora i guariti o dimessi, che ieri sono stati 48, mentre restano stazionari i numeri dei ricoverati: 22 in Terapia intensiva e 148 non in Terapia intensiva, uno meno di sabato. Il numero complessivo dei decessi in Lombardia tocca quota 16.788.

I numeri delle province

Intanto si guarda con speranza ai nuovi numeri del contagio, tutti a una cifra, che arrivano dalle province: nel Milanese si registrano 7 nuovi positivi, di cui 4 a Milano città.  A Bergamo, la provincia più colpita dall'inizio dell'emergenza i nuovi casi sono 7, stesso numero a Monza, a Brescia sono 6, a Cremona 3, a Como, Pavia e Varese un solo caso, Mentre a Lecco, Lodi, Mantova e Sondrio non si registra nessun nuovo positivo.

Gallera: trend migliore di altre regioni

"Vediamo cosa succede oggi e nei prossimi giorni: c'è un trend costantemente in miglioramento in Lombardia". Lo ha detto l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, commentando i decessi zero registrati ieri in Lombardia. "Il numero dei ricoverati ieri era 148 - ha aggiunto Gallera -. Ci sono regioni con ricoveri maggiori rispetto alla Lombardia, il numero delle terapie intensive si riduce quindi possiamo dire che la situazione è in miglioramento. Questo non vuol dire che il virus non gira: noi stiamo facendo un'operazione di tracciamento e di tamponamento molto strutturata e ampia, stiamo setacciando il territorio e sicuramente oggi la situazione in Lombardia appare migliore".

Covid, alleanza mondiale valuterà danni al cuore

Un'alleanza mondiale di cardiologi esperti di ecocardiografia scruterà nel cuore dei malati di Covid 19 per valutare gli eventuali danni causati dal coronavirus. Si tratta di uno dei più vasti screening di ecocardiografia che coinvolge centri cardiologici d'eccellenza dei 5 continenti. Il Cardiocenter di Niguarda, sostenuto dalla fondazione De Gasperis, è uno dei partner italiani dell'iniziativa promossa dall'Ase (American Society of Echocardiography): la World Alliance Societies of Echocardiography.  Lo studio coinvolgerà circa 2000 persone nel mondo, la partecipazione dei pazienti sarà assolutamente su base volontaria. Durerà tre mesi.  Entro la fine dell'anno avremo i primi risultati di questa ricerca che avrà importanti risvolti clinici.

Report Inail: Lombardia regione più colpita

La Lombardia è la regione più colpita, con oltre un terzo dei casi denunciati (36,1%) e il 44,8% dei decessi. Nel dettaglio, il 30,2% dei 18.032 contagi sul lavoro denunciati nel territorio lombardo riguardano la provincia di Milano, ma con 32 decessi la provincia di Bergamo conferma il primato negativo per i casi mortali, seguita da Milano (22), Brescia (20) e Cremona (16). A fare il punto della situazione, al 30 giugno, è il sesto report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell'Inail, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento sui casi registrati nelle 19 regioni italiane e nelle due province autonome di Trento e Bolzano, diffuse con cadenza mensile.

Ritorno in classe, l'altro fronte dell'emergenza

L'altro fronte dell'emergenza sembra riguardi adesso la ripresa delle lezioni a settembre, con il ministro della Pubblica istruzione, Lucia Azzolina che rassicura: "Ci sono scuole più in difficoltà di altre, ma ce la faremo. Anche i professori vogliono ricominciare le lezioni in presenza". E lancia una frecciatina ai sindacati: "Sul protocollo sicurezza aspettiamo loro da due settimane". Intanto continuano i  sopralluoghi nelle scuole in vista della ripresa ed emergono le magagne. A Cassina De' Pecchi, nel Milanese, numeri e spazi non tornano, né alle elementari né alle medie. La criticità ratificata in una riunione del “Tavolo scuola“ con organismi scolastici e direzione, amministrazione comunale e comitato genitori. Clima di incertezza anche negli asili nido di Gorgonzola, sempre nel Milanese, dove si aprono le piattaforme per iscrizioni e riconferme. Ma in un clima nebuloso: "Ancora grandi incertezze sulla riapertura settembrina. Mancano indicazioni su fattori fondamentali: non sappiamo quanti bambini potremo accogliere e come". Così, in una comunicazione di ieri, l’assessore alle Politiche sociali Nicola Basile: sul sito una nota per le famiglie e un manuale guida per l’accesso alla piattaforma d’iscrizione. Da Ministero e Regione silenzio totale su mascherine, sanificazione, test della temperatura e aereazione dei locali.

Cascina Boldinasco, Milano pensa alle città post Covid

La nuova vita della cascina Boldinasco (e anche della città post Covid) passerà attraverso un’offerta abitativa in co-housing sociale per le famiglie, una “Locanda solidale per un turismo accessibile e sensibile”, un pub musicale, letterario e culinario, spazi per lavorare e studiare insieme, laboratori culturali e di mestiere, la valorizzazione degli orti esistenti e iniziative pubbliche a vantaggio di tutto il quartiere. Finalmente una svolta per l’antica cascina di via De Lemene nel quartiere del Gallaratese, a ridosso dell’area Portello e del parco MonteStella: abitare in un borgo sarà possibile grazie ai fondi europei stanziati con il programma Pon Metro. Un solido insieme di imprese  garantirà la realizzazione di un servizio abitativo ‘giovane’ che introduce in città un modello di intervento pubblico non ancora presente.