REDAZIONE CRONACA

Covid, boom di contagi con Omicron 5. Ospedali, allerta posti letto: le regioni a rischio

In Italia sono quasi 1 milione i cittadini positivi. Moratti: "In Lombardia aumenta la pressione sui pronto soccorso". La Fiaso: "Indispensabile riaprire i reparti Covid"

Milano, 1 luglio 2022 -  In Italia la curva epidemica continua a salire. Nelle ultime 24 ore sono stati accertati 86.334 nuovi casi Covid: un dato che porta a un totale di quasi un milione di cittadini attualmente positivi nel nostro Paese. Da inizio pandemia sono 18.610.011 gli italiani contagiati, mentre i morti (oggi sono 72) salgono a 168.425. L'impennata di infezioni, causata in particolare da Omicron 4 e 5, sta mettendo in allerta il sistema ospedaliero.

Lombardia

In Lombardia, registrati oggi oltre 11mila casi e 15 decessi, "la situazione Covid ci presenta purtroppo una rapida crescita dei contagi. Aumenta la pressione su ospedali e pronto soccorso". Lo scrive in un post su Facebook la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione, Letizia Moratti. Che aggiunge: "Raccomando la massima attenzione nei luoghi di assembramento attraverso l'uso della mascherina. La vaccinazione rappresenta la miglior arma di difesa". In particolare, nei ricoveri ordinari l'8,7% dei posti letto è occupato da pazienti Covid. In terapia intensiva, invece, l'1,3% del totale dei pazienti sta combattendo contro il virus. E i reparti Covid risultano aperti, ma non in tutti gli ospedali della Regione.

Allarme in Campania

La situazione è preoccupante in Campania. "I posti letto riservati a pazienti Covid sono già in larga misura occupati e questo vuol dire che dobbiamo ridefinire il piano per la nostra sanità". Lo annuncia il presidente Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook, rendendo noto che in queste ore si terrà una riunione con i direttori generali per definire un piano A, un piano B e piano C "in base alla gravità e alla diffusione del contagio". Nel dettaglio, al Cardarelli di Napoli, al Ruggi di Salerno e all'ospedale di Nola vi è già il 100 per cento di occupazione posti letto Covid, l'88% al Cotugno, il 94% alla Federico II, 100% all'ospedale di Caserta.

Posti letto, la situazione nelle regioni

In base al monitoraggio Agenas, l'occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti Covid cresce in 4 regioni: Calabria (4%), Marche (2%), Puglia (3%) e Sicilia (4%). È invece stabile in 10 regioni o province autonome: Abruzzo (al 3%), Basilicata (1%), Emilia Romagna (3%), Lazio (5%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Molise (3%), Piemonte (2%), Toscana (2%), Umbria (1%). La percentuale di posti letto in reparto, invece, cala nelle Marche (8%) e in Molise (6%), mentre cresce in 9 regioni: Emilia Romagna (11%), Liguria (13%), Pa Bolzano (12%), Toscana (8%), Pa Trento (10%), Puglia (11%), Umbria (24%), Valle d'Aosta (16%) e Veneto (7%). È stabile in 10: Abruzzo (al 9%), Basilicata (14%), Calabria (18%), Campania (11%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (9%), Lombardia (8%), Piemonte (4%), Sardegna (8%), Sicilia (21%).

"Fase epidemica acuta"

"Nonostante il periodo estivo in cui molte attività vengono svolte all'aperto, si conferma una fase epidemica acuta caratterizzata da un forte aumento dell'incidenza, da una trasmissibilità (sia calcolata su casi sintomatici che su casi ricoverati in ospedale) al di sopra della soglia epidemica e da un aumento nei tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva". Lo sottolinea il report settimanale di monitoraggio di Iss e ministero della Salute.

Reparti Covid pronti a riaprire

Gli ospedali stanno valutando la riapertura dei reparti Covid alla luce dell'andamento dei casi di contagio e di ricovero delle ultime settimane e in attesa di vedere i dati dei prossimi 10/15 giorni. Lo spiega il presidente della Fiaso (la federazione degli ospedali italiani) Giovanni Migliore che conferma l'aumento dei ricoveri per Covid con sindromi respiratorie e polmonari (+ 34,5%), mentre i ricoverati con Covid, (che arrivano in ospedale per altri motivi e vengono trovati positivi), salgono del 10%. "Praticamente tutti i reparti erano stati riconvertiti ma lo schema organizzativo prevede la possibilità di riaperture veloci".

"Credo sarà indispensabile riaprire i reparti Covid nei prossimi 10-15 giorni" ha aggiunto Migliore. I reparti Covid, spiega, erano stati praticamente tutti riconvertiti in aree multidisciplinari e i pazienti con il Covid vengono trattati in modelli assistenziali differenti: a bolla, cioè un isolamento in reparti non dedicati, e in grandi con aree multidisciplinari. "Ora i dati raccolti mostrano un'inversione di tendenza con pazienti che hanno bisogno di assistenza respiratoria. Fino ad ora non abbiamo avuto un incremento nelle terapie intensive ma ci aspettiamo un aumento delle ospedalizzazioni nei prossimi 15 giorni nelle aree intensive e semintensive. Oggi i 15 posti Covid all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII a Bari sono tutti occupati".