Milano, 16 settembre 2022 - In arrivo un boom di casi di influenza complice anche la fine dell'uso diffuso delle mascherine e dei comportamenti virtuosi che hanno permesso di contenere la diffusione del Covid. E il mix dei virus sarà inevitabile
"Dobbiamo aspettarci una stagione influenzale con 5-6 milioni di casi e anche un incremento del Covid", ha spiegato il virologo e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi, Fabrizio Pregliasco. Come sempre per capire come andranno i prossimi mesi, si valuta quanto è accaduto dall'altra parte del mondo dove è già inverno. - "In agosto, in Australia c'è stata una stagione influenzale piuttosto vivace, con una co-presenza del Covid. Ed è quello che ci aspettiamo anche da noi: la presenza di un principale virus influenzale, la variante AH3N2, con un mix di Covid che sarà ancora presente".
Il peggio quando arriverà?
"Non è mai facile prevedere quando ci sarà il picco massimo dell'influenza, perché il momento in cui si scatena l'epidemia annuale è in corrispondenza con una situazione in cui il freddo è intenso e prolungato. Però' si può dire che il Natale è il momento di riferimento".
Come si farà a capire quando abbiamo l'influenza e quando il Covid?
"La vera influenza si riconosce per tre cose: l'insorgenza brusca della febbre, oltre ai 38, con almeno un sintomo respiratorio, come il naso chiuso o che cola, e un sintomo generale, come il senso di stanchezza e dolori articolari". Detto questo e' facile immaginare una nuova corsa in farmacia perche' "non sara' facile differenziare le forme, alla fine ci vuole solo un test".
Le regole da seguire?
"Poiché l'influenza si trasmette proprio come il Covid, per proteggerci valgono le stesse buone abitudini che abbiamo imparato negli ultimi anni di pandemia: il lavaggio delle mani e, per le persone fragili, ancora le mascherine nelle situazioni a rischio. Buon senso, senza estremizzazione".
L'alimentazione?
"L'aggiunta di vitamina del gruppo B. La dieta mediterranea così come l'attività fisica aiutano la risposta immunitaria".
Il vaccino?
"In Italia per il vaccino dell'influenza i numeri sono ancora bassi, e anzi c'è stato un ulteriore abbassamento della percentuale di persone che lo scelgono: adesso, circa il 50% degli ultra sessantenni. Mentre il primo anno del Covid c'era stato un rialzo al 60% circa. Davvero troppo poco".