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"Variante Kraken più contagiosa e meno aggressiva, ma ancora poco conosciuta"

Carlo Signorelli, professore di Medicina dell'Università San Raffaele: "Sviluppa forme della malattia meno gravi, ma non conosciamo ancora la sua diffusione"

Carlo Signorelli

Milano - "È uno scenario che ci aspettavamo: quando una variante Covid compare in un Paese dopo poco arriva anche negli altri". Carlo Signorelli, ordinario di Medicina dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano non è sorpreso dai primi due casi in Lombardia della variante Kraken scoperti a Como e Monza. Dopo tre anni di pandemia se c'è una certezza è, appunto, che il virus non conosce confini.

Professor Signorelli, Kraken è arrivato, dobbiamo preoccuparci?

"La sorveglianza deve sempre essere alta, ma le evidenze scientifiche finora ci dicono che questa variante è più contagiosa ma meno aggressiva. Sviluppa forme della malattia meno gravi. È del resto un'evoluzione di specie abbastanza tipica. Il virus, come tutti gli esseri viventi, punta alla sopravvivenza: non uccidendo il proprio ospite riesce a sopravvivere anche lui. La tendenza, e anche la speranza, è che l'evoluzione verso forme meno agressive prosegua, come del resto già successo con altri virus".

I vaccini che abbiamo fatto sono efficaci?

"Sì, i dati dimostrano che la copertura vaccinale è efficace. Non contro l'infezione, ma sicuramente protegge dalla possibilità di sviluppare forme gravi della malattia. Gli ultimi studi dicono che chi è vaccinato è protetto 8 volte di più dalle forme gravi rispetto a un soggetto non vaccinato".

Cosa sappiamo di questa variante Kraken?

"Non molto per ora. Sappiamo che è una delle tante varianti nate dalla famiglia Omicron, con la quale ormai conviviamo da tempo. È più contagiosa e si trasmette più velocemente, ma finora non ha dimostrato di sviluppare forme più gravi dell'infezione. In Italia per adesso sono stati individuati pochi casi, però la tipizzazione del virus si fa solo per scopi scientifici e quindi non è possibile avere una mappa precisa della diffusione".

Ci dobbiamo aspettare altre varianti dopo questa?

"Sì, la pandemia è ancora in corso. Il virus circola e cambia. La tendenza è verso forme della malattia meno gravi e c'è da augurarsi che la forma epidemica passi a quella endemica, ma è un traguardo ancora lontano".