REDAZIONE CRONACA

Covid in Lombardia, aumentano i contagi. Fontana: “Nessuna allerta ma bisogna stare attenti”

Le nuove varianti in circolazione hanno sintomi leggeri non distanti da quelli di una normale influenza. Anche per questa ragione il numero di ricoveri rimane contenuto

Il Covid torna a bussare. Sono quasi 9mila (8.942) i contagi registrati in Italia nella settimana tra l'11 e il 17 luglio, il 62% in più rispetto ai 7 giorni precedenti quando i casi erano 5.503. I morti sono 40, contro i 33 della settimana precedente (il 21% in più). Questi gli ultimi dati disponibili dati nel bollettino aggiornato del ministero della Salute sull'andamento di Covid nel Paese.

Attilio Fontana sull'aumento dei casi Covid in Lombardia: "Nessun alert, ma prestare attenzione"
Attilio Fontana sull'aumento dei casi Covid in Lombardia: "Nessun alert, ma prestare attenzione"

In tutta Italia però sono solo tre le regioni che superano quota mille contagi censiti: in testa resta la Lombardia con 1.761 casi (+63 per cento rispetto alla settimana precedente), seguita dal Lazio con 1.627 positivi e dalla Campania con 1.483.

Approfondisci:

In Lombardia oltre mille casi covid nell’ultima settimana: è la regione con più contagi

In Lombardia oltre mille casi covid nell’ultima settimana: è la regione con più contagi

Fontana sui contagi in Lombardia 

Contagi che, al momento, non destano particolare preoccupazione nelle autorità sanitarie. Un concetto ribadito anche dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana: “Non ho avuto alcun tipo di alert. Da quello che raccolgo dal mio assessorato mi sembra di capire che si tratti comunque di sintomi molto leggeri e che si tratti, sostanzialmente, di una sorta di influenza. È chiaro che è fastidiosa. Bisogna sempre stare attenti e fare le valutazioni del caso”. 

La situazione degli ospedali lombardi 

E le parole del numero uno della regione trovano conferme anche nei dati sui ricoveri in ospedale. Nelle strutture sanitarie lombarde la situazione rimane sotto controllo: i ricoverati sono 93, con un'età media di 75 anni. Di questi, circa la metà sono affetti da Covid-19, mentre l'altra metà è positiva al virus ma ricoverata per altre patologie.  Le varianti attualmente in circolazione, Kp2 e Kp3, come ricordato anche da Fontana, causano prevalentemente sintomi lievi come febbre, tosse, difficoltà respiratorie, perdita di gusto e olfatto, soprattutto tra chi non è vaccinato o ha completato il ciclo vaccinale da più di sette mesi.