
Ospedale
Milano - Ospedalizzazioni in ripresa rispetto al 2020 seppur ancora sotto i livelli pre-pandemia, tempestività di accesso ai trattamenti urgenti non sempre all’altezza degli standard assistenziali. È una fotografia a luci ed ombre quelle che emerge dalla nuova edizione del Programma nazionale esiti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) su mandato del ministero della Salute. Il programma, si legge in premessa, non produce "classifiche, graduatorie, giudizi", ma è uno strumento di valutazione a supporto di programmi di audit clinico e organizzativo. Per questa edizione sono stati considerati complessivamente 194 indicatori di cui 171 relativi all’assistenza ospedaliera e 23 relativi all’assistenza territoriale. Qual è il quadro che emerge? Innanzitutto, i volumi di ospedalizzazioni nel 2021 sono aumentati rispetto al 2020, ma sono ancora sotto i livelli pre-pandemici, perché l’onda lunga di Covid ha continuato a produrre i suoi effetti (anche nel 2022, del resto), portando a blocchi di ingresso in reparti con focolai.
In Lombardia si rileva questo trend nei ricoveri nell’ambito cardio-vascolare: considerando i dati per Ats, per l’infarto miocardico acuto Ats Brescia passa da 2.393 del 2019 ai 2.099 del 2021; Ats Bergamo da 2.289 a 2.019; Ats Insubria da 3.181 a 2.616. Il trend, va detto, era in diminuzione nella fase prepandemica, per effetto dell’adozione di politiche sanitarie efficaci sul contrasto dei fattori di rischio, quali il fumo, il consumo di alcol, la sedentarietà e l’alimentazione sbilanciata, che da sole, però, non bastano a spiegare il gap. Tornano, invece, a livelli pre-pandemia i ricoveri nell’area oncologica: il riallineamento del 2021 agli anni precedenti rende ancora più visibile e drammatico il calo del 2020 per effetto di Covid.
Per le attività chirurgiche ‘a ciclo breve’ come la colecistectomia laparoscopica, rimane particolarmente penalizzata la modalità di ricovero in day surgery: nell’Ats della Val Padana, ad esempio, si ‘fermano’ a 171 rispetto ai 217 del 2019; in Ats Brianza si passa da 505 del 2019 a 367 del 2021; in Ats della Montagna da 72 a 59; in Ats Brescia da 161 a 110. Fanno eccezione Ats Bergamo e dell’Insubria, tornati ai livelli pre Covid. Il calo "potrebbe indicare una difficoltà a riorientare la gestione post-pandemica verso quelle modalità alternative al ricovero ordinario (chirurgia a ciclo breve) che in epoca precedente avevano contrassegnato lo sforzo di miglioramento dell’appropriatezza organizzativa e che andrebbero rilanciate nella prospettiva di un più rapido smaltimento delle liste d’attesa".