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Covid, Lombardia zona gialla: "Troppi assembramenti". Nuova stretta in arrivo / VIDEO

I centri delle città presi d'assalto per fare acquisti: timore di una terza ondata. Fontana: "Tenere attenzione alta". Sala: "La gente fa ciò che è permesso"

Bar pieni a Milano

Bar pieni a Milano

Milano, 14 dicembre 2020 - Nel giorno in cui la Lombardia diventa zona gialla, il governo pensa a rendere tutta l'Italia zona rossa a Natale. Un modello 'alla Merkel', di dure restrizioni anti-covid per tutto il paese nei giorni festivi e prefestivi. Ipotesi e opzioni che trapelano al termine di un weekend di "insopportabili assembramenti", come li ha definiti il commissario Domenico Arcuri. Il primo fine settimana di shopping e luminarie, con immagini di gente accalcata come se il Covid non esistesse, basta e avanza per frenare le tentazioni di deroga al dpcm di dicembre, dare fiato all’ala dura del governo e ipotizzare – al contrario – un’ulteriore stretta alla mobilità dei cittadini.

Riunione con Cts e Lamorgese: nuovo Dpcm?

Servono misure più rigide, estese a livello nazionale, per evitare che le vacanze di Natale si trasformino nella premessa di una devastante terza ondata a gennaio. E' quanto gli esperti del Comitato tecnico-scientifico avrebbero ribadito al Governo nella riunione con il premier Conte e i capigruppo. Gli scienziati avrebbero ripetuto la contrarietà ad allentare le restrizioni, in particolare gli spostamenti tra comuni, sottolineando invece la necessità di stringere le maglie nei giorni più a rischio delle ferie natalizie, specie dopo le immagini degli assembramenti di ieri nelle città italiane. I numeri, è il ragionamento dei tecnici, non consentono rilassatezze e sono ben diversi da quelli che si registravano all'inizio dell'estate, quando le riaperture trovarono una curva epidemica ridotta ai minimi termini. Oggi che l'incidenza è ancora altissima, 193 casi per 100mila abitanti (quando la soglia ritenuta di rischio è 50), e il tracciamento dei contatti e' di fatto saltato da due mesi (senza contare un sistema sanitario ancora sotto stress), non e' pensabile, secondo gli esperti, dare il segnale di un'apertura generalizzata che renderebbe oltretutto impossibile, come si e' visto ieri, il controllo capillare in vie e piazze, nonche' sui mezzi pubblici per evitare sovraffollamenti. 

Il governo, secondo quanto si apprende da fonti dell'esecutivo, sta valutando di accogliere la proposta ma ha formulato la richiesta di avere ulteriori dati e approfondimenti. Per questo nelle prossime ore il Cts si riunirà per un nuovo aggiornamento della situazione e per formulare eventuali proposte per un intervento. Dopo le indicazioni del comitato, Conte incontrerà nuovamente i partiti di maggioranza per la valutazione finale  Le nuove norme dovrebbero essere introdotte con un nuovo Dpcm, probabilmente tra domani sera e mercoledì: Governo e partiti si sono infatti dati 48 ore per prendere una decisione. Sembra tramontata, invece, l'ipotesi di una modifica all'ultimo decreto in sede di conversione.

Milano, il centro preso d'assalto

Domenica, la Lombardia ha celebrato il ritorno in zona gialla con ’struscio’ d’altri tempi. A Milano file composte, ma pur sempre file, per un aperitivo in Galleria o per un caffè seduti al bar, ma anche davanti alle boutique della moda. Il Codacons ha chiesto di istituire il numero chiuso nelle vie dello shopping, minacciando di denunciare il Comune per "concorso in epidemia colposa e reati contro la salute pubblica". Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie di Confcommercio Milano, ha però assicurato che "gli esercizi commerciali adottano tutti i criteri di sicurezza".

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Folla a Mantova: il sindaco valuta ordinanza anti assembramenti

Intanto il sindaco di mantova mattia Palazzi, dopo le scene di affollamenti davanti a megozi e locali, registrate ieri a Mantova come nel resto della Lombardia (e d'Italia) fa sapere che sta lavorando a un'ordinanza restrittiva per evitare assembramenti, nel caso in cui il Governo non adottasse provvedimenti restrittivi. "La responsabilità di evitare sovraffollamenti è di chi decide - rileva Palazzi -. Far crescere i contagi e tornare zona rossa per settimane o mesi sarebbe un danno pesantissimo per Mantova. Pertanto, se il Governo non dovesse procedere lo farò io, adottando una mia ordinanza restrittiva. Da autorità sanitaria locale - conclude il sindaco - è mio preciso e primario dovere tutelare la salute pubblica e non intendo venir meno"

Fontana: "Tenere alta l'attenzione quotidiana"

Un richiamo alla cautela è arrivato dal presidente della Regione, Attilio Fontana: "Dobbiamo ricordare che meno sono le restrizioni più deve essere alta l'attenzione quotidiana, in ogni singolo momento. I risultati contro il virus sono stati raggiunti grazie ai sacrifici e alla responsabilità dei lombardi, ai quali va ancora una volta il mio più grande ringraziamento. Questa è la strada su cui dobbiamo continuare".  A Mattino 5, il governatore ha aggiunto: "Bisogna purtroppo tenere conto di quello che succede nelle vie. Quando ci si trova in presenza di una situazione come quella di ieri evidentemente c'erano troppo persone e questo è un assembramento che rischia di essere il veicolo molto privilegiato dal virus per ricominciare a diffondersi". Per Fontana "è estremamente difficile trovare un equilibrio, anche perché ad un negozio si può impedire l'accesso ma in centro città è praticamente impossibile. Bisogna fare riferimento alla propria coscienza, rendersi conto che certe situazioni possono essere pericolose. Altrimenti l'alternativa è quella di cui parla il Governo, di ricominciare a chiudere e a limitare la libertà, gli eccessi, gli spostamenti da Comune a Comune e io non voglio arrivare a quei punti. Vorrei che la gente potesse essere libera". 

Sala: "Non irresponsabili, la gente fa ciò che è permesso"

In merito alle immagini degli assembramenti di questo fine settimana, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato questa mattina, collegandosi con RTL 102.5, che "purtroppo, secondo me, era abbastanza scontato che succedesse. A volte fare politica significa fare uno sporco lavoro e prendere decisioni che non accontentano tutti. Ma quando sento il commissario Arcuri parlare di assembramenti irresponsabili, io non ci sto. Non possiamo dare dell'irresponsabile alla gente: alla gente dici quello che si puo' fare e loro lo fanno. Per cui sta a noi. Non so se aprire sia stato imprudente o meno - ha aggiunto il primo cittadino - ma c'era da aspettarsi che una cosa del genere succedesse". "Se poi dici anche che dal 20 dicembre non ci si puo' piu' muovere, e quindi che ci si puo' muovere adesso, abbiamo dubbi che succeda una cosa del genere? Per cui non diamo la colpa alla gente, prendiamoci noi le nostre responsabilita', prendiamo le nostre decisioni, e poi saremo giudicati per questo", ha concluso il sindaco, ricordando che "ieri abbiamo avuto a Milano quasi un'invasione di persone che arrivavano dall'hinterland, per essere chiari".