Milano, 16 gennaio 2021 - Nonostante fosse nell'aria da giorni, è arrivata come una mazzata la decisione del governo di inserire la Lombardia (così come la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano) in zona rossa già da domani, domenica 17, fino al 31 gennaio. Un provvedimento giustificato con l'applicazione dell'articolo 3 del Dpcm del 14 gennaio, alla luce di una "incidenza di contagi superiore a 50 casi per 100mila abitanti", e quindi di uno scenario con "rischio alto". Ma il governatore Attilio Fontana non ci sta ("una stretta che non ci meritiamo") e parla di "punizione" per la Lombardia. In ogni caso si dovranno attendere almeno due settimane, come previsto dal Dpcm, per una nuova valutazione alla luce dell'eventuale miglioramento dei dati. Anche per questo, da oggi il bollettino Covid lombardo si carica di nuove attenzioni. Il futuro di molte attività commerciali (in particolare palestre e piscine chiuse da mesi e degli impianti di sci che speravano nella riapertura dopo le feste) è sempre più legato all'andamento della curva epidemiologica e delle misure di conseguenza adottate. Intanto oggi in regione si registra un lieve cala dei nuovi positivi: sono 2.134 i nuovi casi con 35.317 tamponi processati (ieri 2.205 contagi con 26.535 test molecolari). Aumentano invece i decessi, che passano dai 68 di ieri ai 78 odierni, portando così il totale da inizio pandemia in regione a 26.172. Scende al 6% il rapporto tamponi/nuovi positivi. Si allenta la pressione sugli ospedali: in calo i pazienti ricoverati in terapia intensiva, dove sono occupati 454 letti (-12 da ieri), anche se si registra un aumento dei ricoveri negli altri reparti: ci sono 63 pazienti in più in un solo giorno, per 3.664 ospedalizzati. Sono invece 1.212 i guariti-dimessi delle ultime ore, per totale complessivo pari a 428.393 persone (di cui 4.011 dimessi e 424.382 guariti).
Contagi Covid Italia 16 gennaio / Pdf
Lieve incremento dei contagi in Italia, dove oggi si registrano 16.310 nuovi casi con 260.704 tamponi processati (da ieri vengono compresi nel computo anche i test antigenici rapidi). Il tasso di positività sale al 6,3%, con un aumento dello 0,4%. In lieve calo le vittime, oggi 475 contro le 477 di ieri, per un totale di 81.800 vittime da inizio epidemia. In leggera riduzione anche i posti letto nelle terapie intensive: 2 in meno (ieri -35). La regione che revistra il maggio numero di contagi è la Lombardia: +2.134, seguita da Sicilia: +1.954, Veneto: +1.929 ed Emilia Romagna: +1.674.
Bollettino Regione Lombardia
Tra le province lombarde resta ancora Milano la più colpita dal virus con 729 nuovi casi in 24 ore, di cui 365 nel solo capoluogo. Seguono le province di Brescia con 320 contagi in 24 ore, Varese con +179, Mantova +171, Como +165, Pavia si ferma sotto i 150 casi, precisamente sono 143 i nuovi positivi a Covid in un giorno. A Monza e Brianza si registrano 103 contagi, mentre Bergamo si ferma a 82 nuovi casi e Sondrio a 67. Va meglio a Lecco con 44 positivi a Covid nelle ultime 24 ore, a Lodi +42 e ultima Cremona con appena 38 nuovi casi.
Vaccino: usato il 70% delle dosi disponibili
Intanto prosegue la campagna vaccinale anti Covid in Lombardia. Sale a 165.523 il numero delle persone vaccinate in Lombardia, nel corso di questa prima fase della campagna anti covid riguardante personale sanitario e degenti delle Rsa. Lo rende noto la Regione, la quale specifica che, solo nella giornata di ieri, sono state somministrate 16.552 dosi del vaccino Pfizer. Ad oggi è stato superato il 70% delle dosi finora disponibili.
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Pregliasco: ogni variante inquieta, velocizzare vaccinazione
"Ogni variante di Sars-CoV-2 che si affaccia in qualche area del mondo e mostra un impatto significativo inquieta e per questo bisogna velocizzare la vaccinazione e prendere provvedimenti per monitorare e fermare la diffusione di queste varianti". Lo ha detto il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco. Intervendo poi sul dibattito in corso a livello internazionale su ipotetiche strategie per ottimizzare la vaccinazione in tempi di pandemia e forniture limitate, Pregliasco ha aggiunto: "Ad oggi i dati delle ricerche ci dicono che siamo certi dei risultati della vaccinazione anti-Covid con una determinata schedula che indica la necessità di due dosi a una precisa distanza l'una dall'altra. E' discutibile la scelta di cambiare questo schema. Si potrebbe fare, ma a mio avviso andrebbe valutata questa opzione solo se fosse l'ultima spiaggia. E' chiaro che in una situazione di emergenza, previa rivalutazione, possano esserci schemi diversi, ma non si possono sottovalutare i rischi. Per esempio la singola dose di vaccino protegge meno e potrebbe indurre varianti". Altro nodo delicato è l'opportunità di vaccinare chi si è già ammalato di Covid ed è guarito. "Oltre al fatto che non ci sono dati sulla vaccinazione di chi ha già contratto il virus", secondo Pregliasco, "è senz'altro preferibile dare la precedenza a chi non ha mai incontrato Sars-CoV-2 e resta ancora esposto, piuttosto che dare subito un 'booster', un rinforzo dell'immunità, a chi già ha magari anticorpi protettivi". Però, aggiunge l'esperto, "la selezione fra Covid free e non è complessa, e diventerà difficile fare questa crematura quando la campagna vaccinale sarà a livello di popolazione generale".