MILANO – Un morto al giorno sulle strade lombarde, in calo rispetto al 2022, ma comunque il bollettino è drammatico anche per il 2023. I numeri diffusi dall’Istat a pochi giorni dalla Giornata dedicata alle vittime della strada indicano che il 2023 è caratterizzato da una stabilizzazione nella mobilità rispetto al 2022, anno nel quale era stato rilevato un netto incremento, in termini di spostamenti registrati, rispetto al periodo delle fasi più acute della pandemia.
Nel complesso, nella regione si sono verificati 29.190 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 377 persone e il ferimento di altre 38.028. I numeri più alti, in valore assoluto, riguardano Milano, 120 morti, Brescia con 59, Bergamo con 41; Lecco conta 18 croci sulle strade, Sondrio 14, Como 20. Guardando al tasso di mortalità, tuttavia, è Sondrio in cima alla lista con 7,8, seguita da Pavia (5,6) e Lecco (5,4). Rispetto al 2022 aumentano in modo significativo (e più di quanto si registra a livello nazionale) il numero degli incidenti (+1,4%), l’incremento nel numero dei feriti è contenuto (+0,3%) e le vittime diminuiscono (-6,2%).
Aumenta, rispetto al 2010, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidente stradale, attestandosi, comunque, su un valore inferiore alla media Italia (46,2% contro 47,6%). I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale. Per il nuovo decennio di iniziative 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono l’ulteriore dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030 rispetto al 2019 (anno di benchmark) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione, Key Performance Indicators (sui temi: infrastrutture, veicoli, infrastrutture stradali, assistenza post-incidente), che l’Italia si prepara a fornire. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Lombardia del 47,3%, più della media nazionale (-42%); fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -33,3% e -26,1%.
Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale mostra una lieve flessione (da 1,4 a 1,3 deceduti ogni 100 incidenti) al pari di quello nazionale (da 1,9 decessi ogni 100 incidenti nel 2010 a 1,8 nel 2023). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione si conferma superiore a quello nazionale (53,8% contro 50%). L’Istat valuta anche il costo sociale dell’incidentalità stradale, per lesioni alle persone: per la Lombardia, si parla di 2,8 miliardi di euro, quasi 276 euro pro capite, pari al 15,6% sul totale nazionale.