Sono una bambina di tre anni, ricoverata all’ospedale di Lodi ma non grave, e un sessantenne già guarito i due nuovi contagiati dalla febbre Dengue scoperti a Castiglione d’Adda. Entrambi vivono nel raggio di un paio di centinaia di metri dall’abitazione dell’ultrasettantenne il cui caso, scoperto venerdì scorso all’ospedale di Crema, è stato il primo autoctono mai registrato almeno in Lombardia: né lui né suoi conviventi hanno viaggiato di recente nelle zone tropicali e subtropicali in cui il virus, trasmissibile solo attraverso la puntura di una zanzara del genere Aedes (la famiglia della zanzara tigre), è endemico.
Vale lo stesso per la bambina e il sessantenne, che però, sottolinea l’assessorato regionale al Welfare, "considerato il tempo d’incubazione è da ritenere" siano stati contagiati "contemporaneamente" all’anziano o "comunque precedentemente la disinfestazione" straordinaria cui il Comune di Castiglione d’Adda ha proceduto domenica sera.
Dunque "è possibile" che emergano altri contagi, "senza che mettano in discussione l’efficacia" degli interventi che hanno riguardato anche una frazione di Castelgerundo frequentata dall’anziano: due comuni dell’ex "zona rossa" del Basso Lodigiano, già falcidiati dalla pandemia da Sars-CoV-2, e anche se la situazione ora è infinitamente meno allarmante (la Dengue, molto meno letale del primo Covid soprattutto nei Paesi del primo mondo, è una malattia conosciuta da almeno due secoli), diversi abitanti chiedevano d’allargare il raggio delle disinfestazioni. Ora sarà fatto, con nuovi interventi partiti ieri sera, mentre l’Istituto zooprofilattico di Brescia ha già prelevato in loco alcuni esemplari di zanzara per studiarli.
Non solo: "L’infezione in molti casi è asintomatica", ricorda l’assessore al Welfare Guido Bertolaso, per cui il virus non è individuato o lo è a posteriori, come nel caso sessantenne, che a quanto Il Giorno apprende lavora in una struttura sanitaria e quando ha saputo di una Dengue vicino casa l’ha collegata a un febbrone avuto all’inizio di agosto, ha fatto un test sierologico e ha scoperto di aver avuto l’infezione. Più o meno nei giorni in cui il suo vicino accusava i primi sintomi, ricondotti alla Dengue solo dopo una serie d’altri test data l’assenza di collegamenti con le aree endemiche.
Così, per verificare se ci sono stati altri contagi, l’Ats Metropolitana e l’Asst di Lodi hanno organizzato uno screening gratuito e volontario per tutti gli abitanti di Castiglione d’Adda (4500 contando solo i residenti): possono andare oggi e lunedì dalle 8 alle 16 e domani dalle 8 alle 12 alla Casa della comunità di Codogno, per un prelievo di sangue in cui saranno cercati (dal San Matteo di Pavia) gli anticorpi. In caso di positività si passerà alla visita infettivologica, e intanto l’Ats procederà al tracciamento, anche per cercare il caso "indice", collegabile a viaggi come gli altri 15 su 18 casi di Dengue riscontrati in Lombardia dall’inizio del 2023.
Un cluster a trasmissione autoctona era stato scoperto in Veneto nell’estate del 2020, in piena pandemia: undici contagiati in due mesi, ma la prima era stata una trentenne appena rientrata dall’Indonesia. Mentre due giorni dopo il caso di Castiglione un altro contagio non correlato a viaggi è stato segnalato al Ministero della Salute dal Lazio.