Milano – Oltre 100 casi di Dengue segnalati dall'Italia nel 2024. Il dato - riferito dal direttore di Oms Europa Hans Kluge - indica che il nostro Paese, in soli 3 mesi, ha registrato già circa un terzo dei 280 casi importati riportati nell'intero 2023, anno in cui il nostro Paese ha avuto anche 82 contagi autoctoni. E in Lombardia? Ci sono già state due segnalazioni: una a Busto Arsizio in provincia di Varese e l'altra relativa a Brescia. In entrambi i casi è stato messo in campo uno specifico e capillare intervento anti-zanzare. Ma cosa ci aspetta per i prossimi mesi? Quali scenari per la nostra regione?
Le previsioni di Pregliasco
Anche se "fare previsioni ora è delicato, perché le variabili che potranno pesare sono diverse e numerose", il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco calcola che "quest'anno di casi importati rischiamo di conteggiarne almeno un migliaio, più del triplo rispetto al 2023, oltre a 200-300 contagi autoctoni". "Per adesso si tratta sicuramente di casi importati", tiene a puntualizzare l'esperto. Numeri condizionati certamente dall'epidemia record che sta vivendo il Sud America (con numeri senza precedenti in Brasile e Argentina). "Ma l'effetto reale lo vedremo più avanti, più verso l'estate, durante tutto il periodo che è anche quello più turistico per l'Italia", ragiona Pregliasco. "Per allora, quando farà caldo - prospetta - sono prevedibili anche focolai di Dengue autoctona".
Cos’è la Dengue?
La dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus.
La “febbre spaccaossa”
Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre (chiamata anche “febbre spaccaossa”) è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.
Gli scenari
"Le previsioni fatte oggi potranno avere una 'forbice' notevole", precisa il virologo, perché "tante sono le variabili in grado di impattare sui numeri effettivi. Moltissimo - spiega Pregliasco - dipenderà da quanto sarà calda la stagione estiva, ma anche da quanti temporali avremo, scrosci violenti con pozzanghere persistenti". E "tutto dipenderà dalla consapevolezza dei singoli", avverte.
Cosa non fare
Ognuno di noi può giocare un ruolo cruciale, insiste Pregliasco: "Il sottovaso sul balcone in una zona urbana, la vaschetta di condensa del condizionatore, lo pneumatico abbandonato a terra, il verde non sfalciato", elenca il medico, "sono tutti fattori determinanti sui quali tutti possiamo agire" per contenere la zanzara tigre in grado di trasmettere l'infezione. Riteniamoci in una "situazione di 'pre-occupazione' - ripete l'esperto - intesa in senso letterale, come 'occuparci prima'" che l'allerta diventi emergenza.
La mozione Pd in Regione
Sulla gestione dell’allerta Dengue in regione arriva la presa di posizione del Partito Democratico dopo la bocciatura della“mozione Pd che chiedeva azioni preventive per difendere la popolazione dall'arrivo del virus". In Regione "manca la volontà politica di affrontare il tema", dichiarano i consiglieri Dem Miriam Cominelli, firmataria della mozione, e Samuele Astuti che l'ha sostenuta. "In Italia - ricordano - da inizio anno già stati registrati un centinaio di casi. Per difenderci dalla Dengue bisogna bonificare le aree. E serve che la popolazione sia informata e collabori".
Per questo la mozione sollecitava un piano di disinfestazioni mirate e una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini. "Non capire che il virus della Dengue è in arrivo in Lombardia – dice Cominelli - come hanno avvisato l'Organizzazione mondiale della sanità, il ministero e parte del mondo scientifico, non comprendere che la circolazione del virus sarà più o meno sostenuta a seconda delle risposte che sapremo mettere in campo oggi, significa manifesta inadeguatezza a governare. L'arrivo di agenti patogeni come la Dengue trasmessa dalle zanzare, così come i nubifragi e il caldo estremo, sono tutti risvolti del cambiamento climatico. Una questione globale che solo azioni strutturali possono combattere. Purtroppo, la maggioranza in Lombardia rappresenta il più grande ostacolo alla risoluzione dei problemi. Crediamo sia urgente intervenire. Per questo - annuncia - riproporremo all'Aula la mozione".