
Un apparato per il monitoraggio del diabete
Il diabete è una delle patologie più diffuse nel mondo occidentale e, oltre ai rischi che comporta per l’apparato cardiovascolare, ha un impatto significativo anche sulla salute mentale delle persone che ne soffrono. Secondo gli studi più recenti, il 20-25% dei diabetici soffre di stress e ansia, che a loro volta possono portare a depressione e burnout, nonché a un rapporto complicato con il cibo e con i farmaci.
“Il diabete influisce su tutti gli aspetti della vita delle persone che vi convivono, trattandosi di malattia cronica impegnativa da gestire, che richiede un monitoraggio costante e che può causare complicanze a lungo termine se non adeguatamente controllata, come retinopatia, patologie renali e cardiovascolari”, spiega Dario Pitocco, direttore dell’Unità operativa di Diabetologia del Policlinico Agostino Gemelli dell’Università Cattolica.
"Per fortuna – continua – oggi la tecnologia offre diverse soluzioni per semplificare e migliorare la gestione della malattia, per esempio, i sensori per il monitoraggio in continuo del glucosio che permettono di conoscere costantemente il valore della glicemia possono avere un forte impatto nella vita delle persone con diabete, coinvolgendoli come attori con un ruolo attivo nella cura e prevenzione”.
Il medico è intervenuto nel corso di una giornata organizzata da Roche Diabetes Care che vuole porre l'attenzione sui lati invisibili della convivenza con il diabete, sui pregiudizi che sono spesso alla base di molti disturbi di natura psicologica e sulla possibilità di prevenirlo e gestirlo attraverso la consapevolezza, la collaborazione cross-disciplinare tra specialisti e l'educazione all'uso delle tecnologie più innovative oggi a disposizione.
"L'evoluzione tecnologica può essere davvero di grande aiuto per le persone con diabete, permettendo di poter tenere costantemente monitorata la glicemia e poter disporre di una serie di informazioni utili sia per il paziente sia per il medico curante per personalizzare la terapia e ottenere un miglior controllo metabolico”, afferma Guendalina Graffigna, Graffigna, professore ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute, all’Università Cattolica di Cremona.
“Questi aspetti – conclude la docente – insieme ad altri vantaggi come la possibilità di poter posizionare il sensore in zone non visibili o di personalizzare gli allarmi, sono importanti per la quotidianità e quindi per il benessere mentale delle persone con diabete che possono condurre la propria vita senza limitazioni”.