
5 per mille donazioni
Brescia, 16 maggio - Vale circa 190 milioni di euro il tesoretto del 5 per mille destinato a 15.300 realtà lombarde. L’elenco pubblicato dall’Agenzia delle Entrate, relativo al 2019 conta tra i beneficiari associazioni ed onlus, ricerca scientifica e sanitaria, Comuni, associazioni sportive dilettantistiche, gestori di aree protette ed attività che tutelano e promuovono beni culturali e paesaggistici realtà sportive ed anche Comuni. Entrando nel dettaglio delle province, la cifra maggiore la raccoglie Milano, con circa 151 milioni di euro, giustificati anche dal fatto che qui hanno sede associazioni che hanno valenza nazionale. Segue Brescia con 6,5 milioni di euro, in netta crescita rispetto agli anni precedenti quando il 5 per 1000 si fermava a circa 5,5 milioni. Generosi anche i contribuenti comaschi, che hanno destinato ad enti no profit quasi 6 milioni di euro. Non hanno fatto mancare il loro sostegno anche brianzoli e bergamaschi che si attestano a circa 5,7 milioni di euro. Si scende, invece, sotto i 5 milioni nelle altre province: 4,4 milioni a Varese, 3,4 per Pavia, 2,2 per Lecco, 2,1 per Mantova, 1,7 a Cremona. Dai contribuenti lodigiani invece arriverà circa 1 milione di euro, poco meno (900mila) da Sondrio.
Numeri generosi ma non per tutti. Se, infatti, i beneficiari i lombardi risultano 15.200, solo poche realtà possono portare a casa cifre con molti zeri: 66 milioni di euro per la Fondazione Airc, che si occupa di ricerca contro il cancro, 11 milioni per Emergency, quasi 8 milioni per l’Istituto europeo di oncologia.I lombardi, insomma, puntano tutto sulla salute, quella propria, sperando nelle cure contro il male del secolo, e quella di chi ha meno possibilità di garantirsi un servizio adeguato, sostenendo i volontari che offrono attenzione e medicinali a chi soffre, senza chiedere nulla in cambio.
Nel complesso, solo 15 realtà superano il milione di euro di contributi, tutte concentrate nel territorio del Milanese con un paio di casi tra Como e Monza Brianza. Di fatto, solo l’1% incasserà cifre sopra il milione di euro, mentre il 20% riceverà meno di 10mila euro, cifra modesta per realtà per le quali il 5 per mille rappresenta la principale fonte di introito. Se volontariato e ricerca scientifica e sanitaria fanno la parte del leone con la maggior parte delle risorse destinati a questi ambiti, da qualche anno anche i Comuni possono contare su qualche contribuente particolarmente affezionato che decide di lasciare al municipio anche il 5 per mille. Nella classifica regionale, Milano è al primo posto: lo hanno scelto 6.700 contribuenti per un totale di 395 mila euro.
Segue quello di Brescia, che incassa una dote di 48mila euro da 1.375 scelte. Seguono nella classifica Monza e Bergamo, mentre tra i comuni non capoluogo al primo posto c’è Arese, nel Milanese, con 37mila euro che i cittadini hanno deciso di lasciare alle attività dell’amministrazione locale.