Cremona, 22 luglio 2020 - Cinque fatture false , sei assegni, tre persone denunciate dalla Guardia di finanza e un sacerdote che deve giustificare una telefonata per lo meno imbarazzante. I tre denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’autoriciclaggio e all’appropriazione indebita perché si sarebbero appropriati illecitamente di parte dei 4 milioni di euro raccolti dall’associazione Uniti per la Provincia di Cremona sono il cremasco Renato Crotti, 53 anni, il pizzighettonese Cristiano Bozzoli e il cremonese Attilio Mazzetti, mentre il sacerdote intercettato al telefono con Renato Crotti è don Alberto Mangilli. Renato Crotti, in forza alla Arvedi ma con il ruolo di segretario senza potere di firma dell’associazione Uniti per la provincia di Cremona, ha avuto la casa perquisita; Cristiano Bozzoli ha una società di commercializzazione di stufe a pellets e caldaie mentre Attilio Mazzetti gestisce bar e discoteche ma attualmente ha in corso un procedimento per fallimento.
Secondo la Guardia di finanza, che ha svolto l’indagine e ne ha passato le conclusioni al Pm Ilaria Prette, ci sono tre almeno tre passaggi di denaro sospetti. Il primo riguarda due assegni di 9.760 euro e 18.300 versati da Uniti per la provincia di Cremona a Cristiano Bozzoli per la fornitura di 750 pasti caldi dal 10 al 30 aprile, mai consegnati. Di questi soldi, finiti sul conto di Bozzoli, 7.000 euro sono stati prelevati in contanti. La storia del prelievo in contanti si ripete. Dal conto dell’associazione viene staccato un assegno di 31.720 euro per il saldo di due fatture, stavolta emesse da Mazzetti, ma che la Finanza ritiene false. Mazzetti passa a Bozzoli 6.500 euro e quest’ultimo subito dopo preleva dal suo conto 5.000 euro in contanti. Infine c’è il terzo passaggio.
Crotti avrebbe prelevato dal conto dell’associazione 18.300 per saldare due fatture che, sempre secondo la Finanza, sarebbero false e per darli a Cristiano Bozzoli, il quale ne preleva 12mila in contanti e li consegna a Mazzetti. Infine, c’è il coinvolgimento del sacerdote di Cl don Alberto Mangilli. La Guardia di finanza mette sotto controllo il telefono di Renato Crotti dopo la segnalazione di Banca Intesa del giugno scorso e intercetta una telefonata tra Crotti e il prete. In essa il cremasco chiede al sacerdote una copertura. Dovrebbe testimoniare, qualora glielo chiedano, che i famosi 750 pasti disposti da Cristiano Bozzoli sono stati effettivamente consegnati a lui e alla sua organizzazione, la Eco company. E il sacerdote accetta.