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Zona rossa a Natale, Fontana: "Chiusure ci penalizzano ma non ci opporremo"

Il governatore Fontana: "Con misure di questo genere servono certezze su ristori e risarcimenti a favore di quelle categorie che subiranno un ulteriore e gravissimo danno"

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana

Milano, 18 dicembre 2020 - E' atteso nella giornata di oggi il verdetto sul nuovo Dpcm di Natale, che disegnerà norme e divieti per le feste. Per il governatore lombardo l'ipotesi di restringimenti significativi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio di cui ha parlato il ministro della Salute Roberto Speranza "è una misura particolarmente rigida" che "penalizza in modo particolare la nostra Regione che ha fatto già dei sacrifici nei mesi scorsi e che adesso, proprio perché si trova in una situazione un po' migliore avrebbe forse potuto essere trattata con minor rigidità". La Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia, il 4 novembre scorso era stata inserita in zona rossa (la fascia a rischio più elevato), approdando il 27 novembre in zona arancione (fascia di rischio intermedio). Il passaggio in giallo risale a meno di una settimana fa. In vista delle feste, alla luce dell'orientamento del governo, per la regione si profila una nuova stretta. "Ne prendiamo atto e non ci opponiamo di sicuro" ha però sottolineato Fontana.  D'altronde, ha detto il governatore, "non possiamo permetterci una campagna vaccinale (anti coronavirus, ndr) che si rivolge a milioni di persone avendo gli operatori sanitari impegnati a curare i malati Covid, gli ospedali pieni di malati". Fitta, l'agenda di questo venerdì: alle 9.30 vertice di Conte con i capi delegazione di maggioranza sulle misure da prendere, subito dopo è previsto l'incontro tra i ministri Boccia e Speranza e  leRegioni per un confronto sulla stretta alle misure anti contagio. E alle 18 è attesa una riunione del Consiglio dei ministri. Al momento sembra probabile che il nuovo Dpcm venga varato già stasera. Poi Conte potrebbe parlare per spiegare agli italiani le nuove misure. 

Il tema dei ristori

Al tavolo tra Governo e Regioni, convocato per le 14, "noi non faremo richieste particolari, perché quello che pensavamo lo abbiamo già espresso nelle passate riunioni. Oggi è un prendere atto di quello che decide il Governo. La salute della gente è l'esigenza primaria, sentiamo cosa ci dicono" ha spiegato Fontana. "È chiaro che per prima cosa, accanto a una chiusura di questo genere - ha aggiunto - è necessario che il Governo ci indichi l'entità e i tempi di erogazione dei ristori e dei risarcimenti a favore di quelle categorie che subiranno un ulteriore e gravissimo danno. Non possiamo più traccheggiare e dire faremo. Vogliamo risorse economiche pronte per le persone che in questi giorni perderanno gran parte o tutti i loro incassi"- 

Fontana: "In Lombardia situazione diversa dal Veneto"

Il presidente lombardo ieri ha escluso per la Lombardia proposte simili a quelle formulate dal presidente veneto (e compagno di partito di Fontana), Luca Zaia. "Purtroppo per Zaia la situazione dei numeri in Veneto è peggiore della Lombardia, io credo che noi abbiamo buoni numeri, quindi ci possiamo permettere di non restringere ulteriormente", spiega il governatore lombardo a margine della seduta di Consiglio regionale. In Veneto Zaia oggi ha disposto da sabato e fino al 6 gennaio il divieto di spostamento tra Comuni a partire dalle ore 14

Le ipotesi per il nuovo Dpcm

L'ipotesi più probabile resta sempre quella di una zona rossa nei festivi e prefestivi, dal 24 al 27 dicembre, il 30 e 31 e il 5 e 6 gennaio o per l'intero periodo fino al 3. Si tratta ancora sulle deroghe al divieto di spostamento, in particolare per consentire ai nonni o comunque a congiunti non conviventi - non più di due - di unirsi ai familiari per il cenone.  L'alternativa, anche se appare sempre meno probabile, è un lockdown unico dal 24 dicembre fino al 3 o 6 gennaio. Il messaggio che arriva dal governo è quello di Francesco Boccia, alfiere della linea del rigore. "Natale è più rischioso di Ferragosto - ha detto il ministro degli Affari regionali -. Dovremo passarlo ognuno a casa propria per tutelare i più fragili e gli anziani". "Chi pensa a feste e cenoni si sbaglia di grosso", ha aggiunti Boccia, che ha elogiato il leghista Zaia per la decisione di chiudere i Comuni. "Non possiamo aspettare ulteriormente", ha detto il presidente veneto parlando del governo, "Il mio non è un atto di eroismo, ma adesso c'è bisogno di guardare in faccia alla realtà".

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La deroga parenti

Conte spinge perché ci sia una deroga agli spostamenti almeno per quanto riguarda i congiunti setretti. E allo studio c'è l'ipotesi di consentire di invitare a casa al massimo due parenti stretti al di là del nucleo convivente. E con la possibile ulteriore deroga di non considerare nel numero i ragazzi under 14.

L'esodo e lo shopping del weekend

Nel frattempo fa paura l'esodo che è già partito, con i posti sui treni già esauriti, in particolare verso sud. Ma questo fine settimana sarà anche l'ultima occasione di shopping libero prima della stretta natalizia. E quanto si è visto sabato e domenica scorsi non fanno ben sperare: troppe file e assembramenti nei centri della città con conseguente rischio di un'impennata di contagi. Per questo, il ministero dell'Interno ha disposto più controlli in stazioni e aeroporti e sui locali nelle aree della movida. La linea è stata decisa nel Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro Luciana Lamorgese. Già previsto lo schieramento di almeno 70 mila unità delle forze dell'ordine, neg