Milano, 18 novembre 2023 – Immaginatevi un pronto soccorso, ma anche una sala operatoria o un reparto specialistico, dove non ci sia a disposizione quella sacca di sangue che può salvare la vita a una persona, donna o uomo, piccola o grande.
Sembra uno scenario difficile da realizzarsi, eppure il sangue ‘artificiale’ non esiste (ancora) e quello che viene usato è stato prelevato ai volontari che lo hanno donato.
Ne servono tante di persone altruiste, ne servono ‘diverse’, perché non tutti i gruppi sanguigni sono compatibili. E tra loro c’è chi dona il sangue e chi solo il plasma, con una procedura leggermente più lunga.
È per questo che Civis, il Coordinamento Interassociativo dei Volontari Italiani del Sangue che riunisce Avis (l’Associazione It. Volontari Sangue), Croce Rossa Italiana, Fidas e Fratres ha indetto per oggi, sabato 18 novembre, in piazza Duomo a Milano l’evento di sensibilizzazione “Dona il sangue, salva la vita”.
Incontra Fedez e dona il sangue
Un evento che ha come testimonal d’eccezione Fedez, il celebre cantante che ha rischiato di perdere la vita per un dissanguamento interno e si è salvato proprio grazie al sangue di una donatrice o un donatore ‘qualunque’, anonimi, lontani dalle luci della ribalta ma impegnati attivamente per senso di responsabilità civile.
Perché a fare il donatore non si guadagna nulla: si dona solo una parte di se stessi e del tempo (in genere le donazioni sono al massimo 4 l’anno, per il benessere di chi dona).
Una sacca di sangue tra la vita e la morte
Fedez ha sperimentato, suo malgrado, cosa accade quando tra la vita e la morte c’è solo quella sacca di sangue. A fine settembre era finito al Fatebenefratelli per un’emorragia interna provocata da ulcere intestinali, e aveva dovuto fare ricorso ad alcune trasfusioni. Al momento della dimissione dall’ospedale aveva lanciato un appello a sostegno dell’Avis.
Ora, con la moglie Chiara Ferragni, ha deciso di sostenere la campagna di reclutamento di nuovi donatori, specie tra i giovani. Nella maggior parte dei casi chi diventa donatrice o donatore poi non smette e l’Avis diventa come una grande famiglia.
Ma l’invecchiamento, il sopraggiungere di malattie, comporta spesso la necessità di andare ‘in pensione’ e servono altre reclute, ‘sangue fresco’. E viene naturale cercare di investire sui giovani, tendenzialmente più sani, e che hanno davanti, se lo vogliono, una lunga vita da donatore.
Tramite la propria Fondazione, Fedez ha così stretto una partnership con Civis ed è diventato un prezioso testimonial tra i giovanissimi sull’importanza di donare il sangue.
Effetto Ferragnez
Dopo il primo appello di Fedez, appena dimesso dall’ospedale, è bastata un’immagine come quella postata a inizio novembre su Instagram da Chiara Ferragni mentre esegue la sua prima donazione per ‘smuovere’ subito un piccolo esercito di fan, tra coloro che si sono attivati per chiedere informazioni e quelli che hanno già ottenuto un appuntamento per una visita preliminare.
"Donare – ha spiegato l’influencer attraverso i social – è un piccolo gesto che però tanto piccolo non è: una singola donazione aiuta come minimo tre pazienti riceventi (ogni sacca viene divisa in plasma, piastrine e globuli rossi) e il sangue donato aiuta anche la ricerca verso moltissime malattie".
Dopo i Ferragnez è diventato testimonial, vincendo la paura verso gli aghi, anche il comico Francesco Mandelli, ideatore e interprete della celebre serie “I Soliti Idioti”.
Il villaggio del donatore
Appuntamento, dunque, oggi in piazza Duomo, dalle 8.30 alle 16.30 nel coloratissimo “villaggio del donatore”, animato dagli stand e dalle unità mobili delle quattro associazioni che, grazie ai loro volontari e alla presenza di Fedez, effettueranno un’attività informativa e di reclutamento.
Solo chi è già donatore e si è prenotato o chi, nei giorni scorsi, volendo diventare donatore, si sia sottoposto alla visita d’idoneità nella sede di Avis Comunale di Milano (via Bassini, 26, tel 02.70635020 mail comunicazione@avismi.it) con riscontro positivo, potrà donare in una delle autoemoteche presenti in piazza.
Avis infatti svolge un ruolo importante di controllo sulla qualità del sangue raccolto, a beneficio del ricevente, e a tutela della salute di chi dona: la raccolta di sangue avviene dopo controlli periodici, promuovendo l’associazionismo.
I numeri Avis in Lombardia
Avis Regionale Lombardia è stata costituita nel 1972 e coordina tutte le Avis Comunali e Provinciali lombarde: da sola copre quasi un quarto (il 24%) del sangue raccolto dai centri Avis in Italia, ha il 20% dei donatori totali (269.629 persone su un totale di 1,3 milioni) e il 20% di numero di sedi sulle 3.366 italiane (fonte Avis). Nel 2022 ha garantito alla comunità 4660.346 donazioni di sangue e di emocomponenti.
In Lombardia i donatori sono 269.629: di questi sono ‘attivi’ 261.124 (si viene ‘sospesi’ temporaneamente per malattie, mentre si effettua una cura, per interventi odontoiatrici invasivi, per viaggi all’estero in zone critiche). Il numero maggiore, ovviamente, si registra a Milano e provincia (51.628), seguono, a livello provinciale, Brescia con 35.402 donatori, Bergamo con 34.702 donatori. Seguono a distanza Varese, con circa 24 mila e Monza e Brianza con 22.600 mentre Mantova sfiora i 17 mila, Cremona i 16.500, Como i 15.700, Lecco i 14.800, Pavia i 12,700. Quindi Sondrio (8mila) e Lodi (7.800).
Ma Avis Milano afferma che in Lombardia servirebbero almeno 20mila donatori in più: in città infatti ce ne sono 40mila, di cui metà soci Avis, per un totale di 70mila unità di sangue ed emocomponenti donate. M
a nel capoluogo sono presenti i maggiori centri ospedalieri e di ricerca italiani, che attuano interventi chirurgici per i quali servono spesso trasfusioni ai pazienti. Le sacche necessarie sono circa 120-130 mila: la differenza viene integrata dalle altre province lombarde.