MANUELA MARZIANI
Cronaca

La mamma usa troppo lo smartphone? Ecco perché può provocare disagi nel neonato

Uno studio innovativo dell'Università di Pavia e dell'Irccs Fondazione Mondino svela le reazioni comportamentali e fisiologiche di mamme e neonati alle continue interruzioni digitali

Quali sono gli effetti sui neonati dell'uso (eccessivo) dello smartphomne della mamma

Quali sono gli effetti sui neonati dell'uso (eccessivo) dello smartphomne della mamma

Pavia, 14 aprile 2025 – Che cosa succede se lo smartphone entra nella delicata interazione genitore-bambino? La risposta arriva da uno studio frutto della collaborazione tra il dipartimento di scienze del sistema nervoso e del comportamento dell’Università di Pavia e l’Irccs Fondazione Mondino che è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Biological Psychology (con il titolo “Hot stuff: Behavioural and affective thermal responses to digital and non-digital disruptions during early mother-infant interaction”). Attraverso un approccio innovativo che combina microanalisi comportamentale e termografia a infrarossi, i ricercatori hanno osservato 38 diadi (interazioni tra due individui) mamma-bambino a 3-4 mesi dalla nascita in un setting sperimentale strutturato, alternando momenti di gioco libero a brevi interruzioni in cui le madri erano distratte da dispositivi digitali (compilazione di un questionario su smartphone) e non digitali (questionario cartaceo). I risultati parlano chiaro: entrambe le forme di distrazione generano segnali comportamentali di disagio nei neonati.

Sarah Nazzari prima autrice dello studio pubblicato su Biological Psychology
Sarah Nazzari prima autrice dello studio pubblicato su Biological Psychology

Tuttavia, solo la distrazione digitale si associa a una risposta fisiologica riconducibile all’attivazione del sistema nervoso simpatico, indicata da una diminuzione della temperatura cutanea nella zona frontale del volto del bambino. Inoltre, emerge un legame tra l’uso quotidiano più intenso dello smartphone da parte delle madri e una maggiore reattività fisiologica del neonato in occasione della distrazione digitale, accompagnata da una minore espressione di comportamenti affettivi da parte delle madri durante la fase di riunione. “Questi risultati suggeriscono che anche brevi interruzioni dell’interazione, come quelle causate dall’uso dello smartphone, possono influenzare la qualità degli scambi affettivi tra genitore e bambino – spiega la dottoressa Sarah Nazzari, prima autrice dello studio –. Tuttavia, è importante sottolineare che la ricerca è stata condotta in un contesto sperimentale controllato. Saranno necessarie ulteriori indagini in contesti naturalistici per comprendere come i genitori regolino spontaneamente l’uso dello smartphone nella quotidianità.” “Si tratta di uno studio innovativo, nato dalla sinergia virtuosa tra diversi laboratori e colleghi del nostro Dipartimento – tra cui la prof.ssa Gabriella Bottini e il dottor Gerardo Salvato – aggiunge il professor Livio Provenzi, direttore del laboratorio di psicobiologia dello sviluppo dell’Università di Pavia e della Fondazione Mondino –. È parte di un filone di ricerca che portiamo avanti da anni a Pavia e che approfondisce i temi legati alla psicobiologia della genitorialità nei primi mille giorni, dalla gravidanza ai due anni di vita.” Lo studio contribuisce al dibattito scientifico su un fenomeno emergente noto come Technoference – l’interferenza della tecnologia nelle relazioni umane – e invita a riflettere sull’importanza di un uso consapevole dei dispositivi digitali, soprattutto nelle fasi più precoci dello sviluppo infantile.