I risultati dell'autopsia sul corpo di Elena Livigni Gimenez, la ragazza italo-spagnola di 21 anni trovata morta insieme al fidanzato 26enne a Ibiza giovedì, dopo che entrambi sono precipitati da un balcone al quarto piano dell’hotel Torre Mar, portano gli inquirenti spagnoli a confermare come ipotesi principale quella del femminicidio-suicidio. Lo afferma una fonte della Polizia Nazionale. La stessa fonte ricorda comunque che l'indagine resta aperta e che la ricostruzione delle circostanze in cui hanno perso la vita i due giovani rimane complessa.
Alla polizia spagnola non risultano denunce per maltrattamenti nei confronti del presunto aggressore. I due vivevano a Barcellona, la famiglia della ragazza risiede invece a Milano. La ragazza è nata a Cartagena, in Spagna, mentre il ragazzo, di cui la polizia non rilascia dati, sarebbe di origini marocchine. Da parte sua, il governo spagnolo non ha ancora incluso il nome di Elena Livigni Gimenez nella statistica ufficiale delle vittime di presunti femminicidi, come invece ha fatto nel caso di una donna uccisa domenica a Pozuelo de Alarcón, in provincia di Madrid. In questo caso, il sospettato è l'ex partner della donna, che poi si è suicidato, secondo i media iberici. Sono 17 le vittime di femminicidio notificate ufficialmente dall'inizio dell'anno in Spagna.
"Non credo al femminicidio né al suicidio. Io sono sicura sia stato un incidente finito in tragedia". Carmen Gimenez, la mamma di Elena, nesclude la pista del femminicipio-suicidio. Lo avrebbe confidato a conoscenti e amici più stretti. Si pensa così a un incidente: più probabile che Elena abbia perso l’equilibrio e che il fidanzato disperato l’abbia seguita, nel tentativo di salvarla, morendo a sua volta. Disperate anche le ex compagne di scuola di Elena: "Troppo dolore, siamo sconvolte". La ragazza si era diplomata tre anni fa a Milano, al liceo classico europeo dell’Educandato statale Emanuela Setti Carraro Dalla Chiesa, l’ex Collegio delle Fanciulle, per poi trasferirsi in Spagna. "Questa è la cosa peggiore che possa capitare a un genitore. Noi ci stringiamo alla famiglia di Elena", sottolinea Giorgio Ragusa, preside della scuola.