Milano - Per l’indicazione del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia ci vorranno ancora tra le 24 e le 48 ore. Oggi la rosa dei candidati sarà sottoposta all’esame del tavolo di coalizione perché sia fatta una scelta. L’elenco dei nomi comprende quanti si sono già candidati e quanti, invece, hanno espresso una disponibilità a correre, sia pure condizionandola ad alcuni fattori: ecco, allora, in lizza Pierfrancesco Maran, assessore comunale alla Casa a Milano, Pierfrancesco Majorino, europarlamentare, Stefania Bonaldi, per due mandati sindaca di Crema, e Fabio Pizzul, capogruppo del Pd in Consiglio regionale.
Accanto a questi, ci sono altri due nomi sui quali occorre cautela, perché si tratta di esponenti del Pd graditi all’interno del partito o della coalizione ma ai quali non è stata ancora chiesta una vera disponibilità. Il riferimento è ad Irene Tinagli e Antonio Misiani, nell’ordine eurodeputata e senatore dei Dem. Ad oggi il nome più quotato è e resta quello di Pierfrancesco Majorino, perché capace di unire più anime rispetto agli altri in campo. "Io – ha detto ieri Majorino – posso benissimo non essere il candidato, ci sono se, e solo se, contribuisco a unire e a risolvere una situazione complicata". Significativo, a questo proposito, l’incontro avuto ieri proprio dall’europarlamente con Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, e Vittorio Agnoletto, il primo a candidarsi alle (eventuali) primarie per “Medicina Democratica“. Secondo alcuni Majorino potrebbe essere candidato anche in ticket con una donna: sia la stessa Tinagli o la Bonaldi.
Certo è che la direzione regionale del Pd, ieri sera, si è conclusa con due orientamenti precisi: quello di scegliere il candidato nell’ambito del tavolo di coalizione e quello di non passare dalle primarie perché le altre forze (Sinistra Italiana, Europa Verde e +Europa) non le ritengono strategiche. La rinuncia alle primarie, però, dovrà essere votata dall’assemblea regionale, come si legge nella nota diramata dalla segreteria lombarda ieri sera: "La direzione regionale ha preso atto delle indicazioni emerse nella riunione della coalizione di venerdì scorso (indicazioni contrarie alle primarie ndr ) e ha rimandato all’assemblea regionale la discussione e il voto sull’esito del confronto con le altre forze politiche per il raggiungimento di un accordo sulla composizione della coalizione, sulla piattaforma programmatica e sulla candidatura". Il 3 dicembre sarà la data della conferenza programmatica della coalizione.
Contro le primarie, come detto, +Europa ("No alle primarie: ci riuniamo e non usciamo dalla stanza fino a che abbiamo deciso", ha detto Michele Usuelli), Europa Verde ("Più che autocandidature per le primarie, servono candidature") ma anche i “Lombardi, Civici, Europeisti“: "Si è perso moltissimo tempo – nota la consigliera regionale Elisabetta Strada – , ora serve trovare un candidato largamente condiviso e senza primarie". A favore, invece, il consigliere regionale del Pd, Pietro Bussolati, della stessa corrente di Maran, e i sindaci di Segrate, Paolo Micheli, e di Seregno, Alberto Rossi: "Migliaia di elettori di centro e centrosinistra chiedono di scegliere il candidato e il programma tramite le primarie di coalizione, ma nessuno li ascolta. I vertici nazionali del Pd e del Terzo Polo stanno procedendo nella direzione opposta, fornendo un assist a Fontana e alle destre", dice il primo. "Solo con le primarie si può portare entusiasmo e energia", dice il secondo.