La necessità di produrre energia in qualsiasi modo è sempre più pressante dallo scoppio della guerra in Ucraina e il conseguente uso strumentale delle forniture di gas da parte della Russia. In Europa, diversi Paesi, tra cui l'Italia, hanno riaperto le centrali a carbone e stanno cercando di intensificare la produzione di gas naturale in qualunque modo. Nello stato di emergenza non va tuttavia dimenticato che ogni produzione di energia può uccidere e può farlo in tre modi: inquinamento, incidenti, emissioni climalteranti.
Ma andiamo con ordine. La prima causa è l’inquinamento atmosferico che si produce attraverso la combustione fossile (petrolio, gas) o di biomassa (legno, sterco, carbone). Centinaia di studi hanno dimostrato che una peggiore qualità d’aria è correlata a livelli più alti di patologie respiratorie, cardiocircolatorie e tumorali.
In Lombardia, ci sono oltre 10 mila decessi prematuri legati all’esposizione di polveri sottili (PM 2,5 e PM 10). Cremona è la prima città in Europa per tasso di mortalità legato all’inquinamento, seguita da Brescia, Mantova e Bergamo. Nell'area metropolitana di Milano si stimano quasi 4000 all’anno.
L’energia, oltre all’inquinamento, uccide anche a causa di incidenti, sia durante l’estrazione della materia prima, sia durante il trasporto o per danni alle infrastrutture, come nei casi eclatanti delle centrali nucleari.
Infine, la produzione energetica può uccidere, indirettamente, attraverso le emissioni di gas climalteranti, che causano il riscaldamento globale ed eventi climatici sempre più estremi e frequenti. Nel 2020, il 91 per cento delle emissioni globali di CO2 proveniva dai combustibili fossili e dall'industria.
Indirettamente, gli eventi estremi come siccità, alluvioni, esondazioni o tempeste uccidono decine di migliaia di persone. Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, a causa dei cambiamenti climatici negli ultimi due anni in Italia sono avvenuti circa 700 eventi estremi: più del doppio di quelli registrati in tutto il decennio precedente.
Ovviamente, non tutte le fonti di energia inquinano e uccidono allo stesso modo. Il nucleare e le rinnovabili sono di gran lunga più sicure dei combustibili fossili (come carbone, petrolio o gas naturale), nonché più pulite.
Benché i morti degli incidenti nucleari di Chernobyl e Fukushima restino ancora impressi nella memoria collettiva, complessivamente l’energia nucleare uccide il 99,8% in meno del carbone, il 99,7% in meno del petrolio e il 97,6% in meno rispetto al gas.
Solare ed eolico sono altrettanto sicuri, benché un piccolo numero di persone muoia in incidenti nelle catene di approvvigionamento, durante l'installazione di turbine o pannelli oppure per annegamento nei siti eolici offshore.