G.B.
Cronaca

Enzo Tortora e la fotografia dietro le sbarre del carcere che sconvolse l'Italia

A scattarla fu un grade fotorepoter di Monza, Erminio Ferranti. Ecco come riuscì a fare quello scoop

Enzo Tortora in carcere fotografato da Erminio Ferranti

Milano, 10 gennnaio 2022 - Ci sono fotografie che fanno la storia, immortalano un dramma sociale e infiammano le  coscienze di un paese più di mille parole. E' il caso dello scatto fatto nel 1983 da Erminio Ferranti, fotoreporter monzese di razza superiore, a Enzo Tortora dietro le sbarre del carcere di Monza dove era stato rinchiuso dopo le rivelazioni di un pentito di camorra poi risultate del tutto false. Alla sua morte, nell'ottobre del 2019,  la redazione di Monza scrisse:  Enzo Tortora rinchiuso in carcere nel 1983, ancora in bianco e nero, le mani tese fuori dalle sbarre: uno scatto più forte di una denuncia, quello arrivato sulle prime pagine della cronaca. Un urlo che squarciava il silenzio e che incendiò gli animi di milioni di italiani. Una battaglia che la figlia Silvia, morta oggi a 59 anni, ha sempre continuato

Erminio Ferranti , l'Ammiraglio, raccontò la fatica e il lavoro nascosti dietro a quella foto che incendiò l'Italia che non credeva nella colpevolezza di Enzo Tortora. "Quello fu davvero un colpaccio che sono riuscito a fare grazie ad un amico. Sono arrivato al carcere alle 11, con la mappa che indicava il punto dove il presentatore sarebbe comparso per dieci minuti. C'erano già piazzati una settantina di fotografi di tutti i giornali e agenzie: io e la Nuccia (la compagna di una vita ndr)  ci siamo sistemati dalla parte opposta, a un chilometro di distanza, con un obiettivo da mille millimetri che pesava come una bestia e sembrava un bazooka. Le guardie volevano mandarci via, poi hanno scommesso che non ce lavrei fatta. All'ora prefissata Tortora si è affacciato e si è sbracciato per noi, poi ci ha fatto lok ed è rientrato: il tempo di fare due rullini, 30 foto a colori e in bianco e nero. Ho smontato tutto e sono passato davanti ai colleghi: "Andate a casa che qui non combinate più niente"". La mattina dopo Il Giorno aveva la sua copertina, poi servizio e via via le riviste di tutto il mondo. Un servizio che mi ha fatto guadagnare parecchi quattrini all'epoca". Chi era l'amico che organizzò tutta. Leggenda, ma mica troppo, vuole che fosse Raffaele Della Valle, difensore di Enzo Tortora

Ma quello di Tortora non fu l'unico scoop di Erminio Ferranti. Basti pensare anche all'unico tragico scatto esistente della morte in pista a Monza del pilota  Ronnie Peterson. Una foto che fece il giro del mondo. Quella di Enzo Tortora dietro alle sbarre però rimane un manifesto della giustizia ingiusta e della libertà negata. Un'icona.