GENTILE PRESIDENTE, ho un amico al quale hanno amputato una gamba alcuni anni fa. Va bene che ci sono i falsi invalidi ma chiedere di rifare la visita per controllare se l’arto era sempre mancante mi è sembrato eccessivo.
Modesto Volpe, Lodi
GENTILE MODESTO, Lei ha proprio ragione, un arto amputato non può certo ricrescere. Ma in questo caso la Regione non ha alcuna responsabilità. Le revisioni degli stati di invalidità, infatti, sono definite con specifiche norme nazionali e sotto la responsabilità dell’Inps. Alcune situazioni concrete sono però state affrontate direttamente dalle singole Agenzia di Tutela della salute (ex Asl) sulla scorta di alcune novità riguardanti la semplificazione delle procedure di revisione e della relativa procedura di verifica dell’invalidità civile previste dalla legge n. 114 che ha introdotto alcune novità per i soggetti con invalidità riconosciuta a causa di mutilazione o minorazione fisica stabilizzate. In questa prospettiva informazioni maggiormente precise rispetto al lavoro delle Commissioni territoriali nel senso sopra descritto possono essere acquisite presso le Ats di appartenenza. PRESIDENTE MARONI ad ogni temporale il fiume Seveso straripa. Visto che i fiumi portano a valle i detriti, non ho mai sentito dire che bisogna dragare il letto del fiume che guadagnerebbe un buon 30% di portata. I bacini di laminazione, mi sembra invece, diano frutti solo a chi li realizza... Amo troppo la mia Lombardia ed io ho tanta fiducia in lei, la Lombardia èspeciale e tale deve rimanere. Enrico Tocchetti CARO ENRICO, dopo gli eventi del 2014, ben sette furono le esondazioni che colpirono non solo la città di Milano, abbiamo trovato le risorse necessarie per realizzare gli interventi di laminazione che ammontano a 143 milioni di euro. Questi impianti consistono nelle vasche di laminazione di Senago che raccoglieranno, attraverso lo scolmatore di nord ovest, ben 1 milione di metri cubi , le vasche di Lentate sul Seveso, Paderno/Varedo e le aree golenali di Carimate per oltre 2,5 milioni di metri cubi e la vasca di laminazione di Milano. Queste realizzazioni ormai avviate risolveranno i noti problemi che affliggono diverse popolazioni. La soluzione da lei prospettata implicherebbe diverse problematiche quali il rischio di cedimenti dei muri d’argine e dei ponti a causa dell’abbassamento del fondo dell’alveo ed inoltre l’asportazione del 30% del materiale in alveo comporterebbe milioni di euro di costi per lo smaltimento di materiale. Le vasche sono previste nel piano di assetto idrogeologico dell’autorità di Bacino del fiume Po come soluzione definitiva per le esondazioni. Se la Lombardia avesse avuto una propria autonomia finanziaria queste opere sarebbero sicuramente già state realizzate da molto tempo.
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