ARNALDO LIGUORI
Cronaca

Alluvioni, frane, siccità: nel 2022 record storico di eventi estremi in Italia e Lombardia

Nell'ultimo anno 310 fenomeni climatici, il 55% in più rispetto all’anno scorso. Legambiente: “Eppure rincorriamo le emergenze invece che fare prevenzione”

La frana che ha travolto il comune di Casamicciola, a Ischia

Alluvioni, siccità, grandinate, mareggiate, frane, trombe d’aria. Gli eventi climatici estremi ci sono sempre stati, ma mai con la frequenza e la gravità registrata negli ultimi anni. Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, soltanto quest’anno l’Italia è stata colpito da 310 fenomeni estremi: il 55% in più rispetto all’anno scorso.

Indice del problema è la rapidità con cui questi eventi stanno aumentando. Erano 19 nel 2010, poi 28 nel 2012, sono arrivati a 169 nel 2018, per finire ai 310 del 2022. Il riscaldamento globale sta cambiando in modo profondo e inedito il clima. Il Mediterraneo è una delle aree terrestri in cui l’impatto è maggiore e l’Italia, circondata dal mare e con vaste zone montagnose, è a sua volta uno dei territori più fragili d’Europa: tant'è vero che il 91% dei comuni italiani è interessato da rischio idrogeologico.

Le regioni e le province più colpite

La lista dei disastri di quest’anno è lunga. Quest’estate una siccità come non si vedeva da cinquant’anni ha dimezzato i raccolti e prosciugato i fiumi. In autunno le alluvioni hanno devastato le Marche, l’Emilia-Romagna e la Sicilia, mentre a Ischia hanno distrutto il comune di Casamicciola. E ancora: il crollo della Marmolada per il caldo eccessivo, le piogge estreme in Valcamonica, in Val di Fassa e a Scilla. In totale, 29 tra donne, uomini e bambini hanno perso la vita, alcune centinaia sono rimaste ferite e si contano miliardi di euro di danni diretti e indiretti.

In generale, i danni maggiori si verificano nel nord della Penisola: tra le regioni più colpite ci sono la Lombardia, il Lazio, la Toscana, l’Emilia-Romagna e la Sicilia. Tra le province che hanno registrato il maggior numero di eventi estremi, in particolare, ci sono Roma (con 13 fenomeni), Salerno (11) e Trapani (9).

 

I tipi di disastri più frequenti

Nello specifico, si legge nel rapporto, “si sono verificati 104 casi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d'aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l'interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico”.

Molti gli eventi che riguardano due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni anche alle infrastrutture.

 

Italia: troppe emergenze e poca prevenzione

“La fotografia scattata dal nostro Osservatorio CittàClima ci restituisce un quadro preoccupante di un anno difficilissimo”, dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Un anno che “si è concluso con le notizie sulle temperature primaverili di fine dicembre in Italia, sulla tempesta artica che ha colpito il Nord America, causando decine di morti, e sull' ondata di freddo in Giappone”.

Nella lotta alla crisi climatica, spiega Ciafani, “il nostro Paese è ancora in grave ritardo, rincorre le emergenze senza una strategia di prevenzione, che farebbe risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni”, dice Ciafani. L’associazione ambientalista, tra le azioni urgenti da mettere in campo, chiede l'approvazione in tempi rapidi del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici aggiornato e pubblicato nei giorni scorsi sul sito del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica.

 

La siccità peggiore degli ultimi 50 anni

L’evento più arduo che il Paese ha affrontato quest’anno è stata la siccità. Nei primi sette mesi dell’anno le piogge sono diminuite del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Il livello del Po, il fiume padre del nord Italia, ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 70 anni: talmente basso che il Mar Adriatico è risalito in pianura per oltre 25 chilometri dalla costa.

I grandi laghi si erano svuotati, con percentuali di riempimento dal 15% dell'Iseo, al 18% di quello di Como fino al 24% del Maggiore. In autunno è peggiorata la situazione delle regioni del centro, soprattutto in Umbria e Lazio. L'11% delle aziende agricole si è ritrovata in una situazione talmente critica da portare alla cessazione dell'attività e in molte aree urbane si sono dovute imporre restrizioni all'uso dell'acqua.

 

Eventi estremi e crisi climatica

I rapporti della comunità scientifica internazionale sono chiari: «Il riscaldamento globale è responsabile di diversi fenomeni rischiosi per l’ambiente. Dallo scioglimento dei ghiacciai all’innalzamento del livello del mare, dall’incremento delle ondate di calore all’aumento di alluvioni». Sono queste le conclusioni di oltre 14mila ricerche analizzate dai 234 studiosi dell’ultimo Intergovernmental Panel on Climate Change.

In Italia, le temperature degli ultimi 60 anni hanno mostrato una crescita costante. Nel 2019, la temperatura ha raggiunto il picco di +1,56 gradi Celsius rispetto alla temperatura media del periodo 1961-1990. Un record.

L’aumento della temperatura italiana, tra l’altro, è maggiore rispetto a quello medio registrato a livello globale. In altre parole, se nel mondo la temperatura sta aumentando, in Italia questo processo è ancora più veloce. L’emergenza climatica è sempre più urgente, il tempo è sempre meno.