MILANO – “Proteggete i dati personali, soprattutto in occasione delle festività di fine anno”. L’appello degli esperti di Crif, azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie, si basa sui numeri: nei primi sei mesi il 15,08% delle frodi creditizie tramite furto di identità sono avvenute in Lombardia, la regione più colpita. Nel 2023 l’incidenza si fermava al 14,68%: in un anno l’aumento è stato del 2,7%. In queste settimane, segnate dall’incremento degli acquisti online, cresce il rischio che i criminali del web rubino i dati personali per poi attivare linee di credito finalizzate a prestiti di denaro o spese.
Nel 2024, in base ai dati dell’Osservatorio Crif-Mister Credit sulle frodi creditizie, è Bergamo la provincia con l’incremento più alto di casi: +31%. Seguono Sondrio (+14,4%) e Milano (+11,4%). Al quarto posto si trova Lecco (+6,8%), davanti a Como e Brescia, entrambe con aumenti intorno al 3%. In calo le frodi nella Bassa Lombardia: Cremona fa segnare una diminuzione del 17%, Lodi del 12,4%, Pavia dell’11% e Mantova dell’8,4%. Giù anche Monza (-16,8%) mentre Varese è in linea con il 2023 (-0,7%).
A livello nazionale nel primo semestre si sono registrati oltre 17.200 casi (+0,6% ), con un importo medio per frode di 4.568 euro e un valore economico complessivo che sfiora i 79 milioni. Nonostante il calo degli importi medi (-5,7%) e complessivi (-5,1%), preoccupa il cambio di strategia criminale che punta ad aumentare l’importo sottratto tramite frode: l’incremento più significativo interessa gli importi superiori ai 10mila euro (+82,2%). La maggior parte dei reati (27,2%) riguarda invece somme inferiori ai 3mila euro, anche se in calo del 15% rispetto a un anno fa. Ancora più decisa la diminuzione della fascia tra 3 e 5mila euro: -42%. Analizzando poi le tipologie oggetto di frode, il prestito finalizzato continua a essere il più coinvolto (32,1% del totale), ma in calo del 15,4% così come le carte di credito (-18,3%), scese al 10%. Aumentano invece del 7,4% le frodi sui prestiti personali (20%) e sui mutui: +64%. La novità riguarda la rateizzazione degli acquisti, il così detto “buy now, pay later”: ancora pochi casi (4,5% del totale) ma una crescita del 60% sul 2023.