A poco più di due anni dal tragico incidente in cui persero la vita 14 persone, è iniziata questa mattina la rimozione dei cavi della funivia Stresa-Mottarone. I cavi da rimuovere sono quelli della seconda tratta dell'impianto, tra la stazione di Alpino e quella di vetta, lunghi complessivamente quasi 5 chilometri e mezzo. Saranno necessarie circa tre settimane di lavoro per portare via dalle pendici del Mottarone la fune traente che, spezzandosi, determinò il tragico schianto del 23 maggio 2021.
Un'operazione, decisa dalla Procura di Verbania titolare delle indagini, e affidata ai vigili del fuoco del Comando provinciale. Un intervento tutt'altro che semplice: la fune è lunga più di cinque chilometri, e dal giorno dell'incidente è rimasta nel bosco, in diversi casi appoggiata su alberi o in mezzo ai rovi. A complicare le cose anche la conformazione orografica della zona, che in quel tratto è particolarmente impervia. I vigili del fuoco procederanno sezionando a pezzi la fune, che sarà poi trasportata nel magazzino della Protezione civile a Fondotoce, dove è rimasto il relitto della cabina numero 3.
Per garantire condizioni di sicurezza nell'esecuzione di recupero della fune abbandonata nel bosco, il Comune di Stresa ha disposto un'ordinanza di divieto totale di circolazione - anche a pedoni e ciclisti - lungo il sentiero VL1, che sale da Stresa alla vetta del Mottarone e che si snoda nei pressi del punto in cui il cavo giace da 25 mesi. Il sentiero resterà chiuso fino alla fine dell’intervento.