"La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano". Parole quantomai attuali e che invece spengono, oggi, 77 candeline nella "Giornata dell'Europa". Le pronunciò Robert Schuman, allora ministro degli Esteri francese, in un discorso tenuto a Parigi alle ore 16 del 9 maggio 1950. E’ considerato il primo storico tassello del concetto di Europa. Statista e avvocato, ideò insieme a Jean Monnet il “Piano Schuman”, nel quale proponeva il controllo congiunto della produzione del carbone e dell'acciaio, ossia i principali materiali per l'industria bellica.
Il concetto di base ruotava attorno a una riflessione: non avendo il controllo sulla produzione di carbone e ferro, nessun Paese sarebbe stato in grado di combattere una guerra. La fusione delle produzioni di carbone e acciaio avrebbe fatto sì che un conflitto tra Francia e Germania, soprattutto, diventasse "non solo impensabile, ma materialmente impossibile”. Nel 1950, infatti, le nazioni europee stavano cercando di risollevarsi dalle conseguenze della Seconda guerra mondiale. La CECA (Comunità europea carbone acciaio) venne fondata a da Francia, Germania Ovest, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo: è stata la prima delle istituzioni europee sovranazionali che hanno portato alla successiva Unione Europea nel 1993.
"Facendosi da più di venti anni campione di una Europa unita - disse Schuman - la Francia ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta, noi abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime".